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Alessandria battuta a Cuneo 1-0, gol dell’ex Fanucchi a 7′ dalla fine. Beffa atroce: per la squadra, che lo ha scartato a luglio, e per l’allenatore, che gli diede un pugno (da avversario) dopo aver subìto un gol da tre punti. Vendette della storia, sapete com’è! Adesso la classifica è diventata pesante, perchè siamo decimi in un campionato dove bisogna arrivare fra le prime 8; al momento, per la precisione, faremmo il playoff con Cuneo, Spal e Mantova, e delle quattro solo una andrebbe ad aggiungersi alle prime otto in Lega Pro. Le altre tutte giù, nei Dilettanti. Bella prospettiva, direte voi, per una squadra che in estate, alla presentazione in Cittadella, doveva lasciare agli altri solo briciole di gloria. C’è ancora tempo, dirà qualcuno. Certo che sì, e guai a perdere la speranza, ma sapete com’è, chi vive sperando, a volte…. Meglio non andare oltre! Però ogni settimana si gioca e gli altri fanno punti, i punti che servono per restare tra i Professionisti. Pare ovvio che, a questo punto, tutti sapranno di chi è la colpa, tutti avranno in tasca i rimedi giusti, alcuni diranno che era prevedibile, altri che l’avevano già detto, in tempi non sospetti, che sarebbe andata così. Ma siamo sempre lì, ai discorsi da bar. Le cose vanno male e la colpa, per me, è di tutti; con percentuali diverse, certo, ma quando le cose non girano non esiste che qualcuno abbia fatto sempre giusto e qualcun altro abbia sbagliato tutto. Tutti hanno messo del proprio; e poi, quando le cose non devono andare, non vanno. Certo non è difficile immaginare lo stato d’animo attuale di patron Di Masi, che ci mette più degli altri, spende-organizza-promuove, soffre e raccoglie solo delusioni. Per dare il mio piccolo contributo alla causa, posso dire questo: questa squadra non ha chi la butta dentro. NON C’E’ CHI FA GOL. Emerge chiaro, vedendo le partite: l’Alessandria costruisce, sta sempre là davanti, la palla balla in orizzontale ma non va mai in verticale, verso la porta. E l’assenza di Ferrari si fa sentire, per quanto non sappiamo come avrebbe giocato; ma la squadra era stata costruita con lui, e per via della sfiga non l’abbiamo mai vista. Però il tempo di rimediare c’era, a mercato aperto, e forse bisognava agire in altro modo. Perchè sapete, i numeri contano: e se si vanno a vedere i tabellini delle carriere degli attaccanti grigi che stanno in rosa, di gol ne troviamo pochini in tutto, pochini a testa, pochini all’anno. E visto che il ‘mantra’ della stagione scorsa era “questa squadra fa fatica a segnare’, direi che il problema non è stato risolto.  Perchè non è grave prendere gol: il gol preso diventa ‘grave’ se non ne fai. Ma fino a gennaio non si può comprare. E se si cambiasse modulo? Ce ne sono di squadre che giocano, e segnano, senza la prima punta…. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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