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Il sessantaseiesimo derby tra Alessandria e Casale verrà senza dubbio ricordato per la sua bruttezza totale, in campo e sugli spalti.
Sulla carta due squadre divise in classifica da oltre venti punti, ma il tasso tecnico in campo si equivale: è ugualmente basso; sugli spalti il lontano miraggio di un’adeguata cornice da derby, solo 1300 spettatori di cui una trentina nel settore ospiti, coreografie assenti giustificate.
La partita è interessante per i primi seicento secondi di gioco, padroni di casa aggressivi da subito con Fanucchi che in due occasioni prova a pungere ma il portiere ospite Gabrieli è reattivo. Al minuto undici Caciagli viene agganciato in area dal terzino ospite, Casale, il contatto non è eclatante ma è sufficiente a convincere l’arbitro Bindoni a concedere il calcio di rigore.
Sul dischetto si presenta Jacopo Fanucchi, che sistema con accuratezza il pallone sulla calce e sfida con lo sguardo Gabrieli, giovane portiere del Casale.
La conclusione è secca e spiazza l’estremo difensore insaccandosi nell’angolino sinistro; il gol del vantaggio galvanizza la curva Nord, che nel corso della partita renderà omaggio alla memoria di Franco Califano esibendo una sua statua in cartone: un segno premonitore visto che dal rigore in poi “tutto il resto è noia”.
Una nube soporifera cala sul Moccagatta, facendo sprofondare la qualità del gioco fino alla mezz’ora, quando Curcio accende la luce con una violenta conclusione da fuori area su cui Servili è bravo ad opporsi. Il dormiveglia prosegue nel secondo tempo, quando un prezioso sole primaverile scalda gli spalti: in campo una via di mezzo tra una partita a scacchi ed un match di terza categoria. Al ventesimo minuto Notaristefano rivoluziona il centrocampo: fuori Gambaretti dentro Mora,che si posiziona a sinistra, con Roselli e Tanaglia a far la diga e Caciaglia largo a destra. Da sottolineare l’immobilità dell’attaccante Ferretti, che se non fosse per la casacca grigia da lui indossata potrebbe tranquillamente far parte dell’arredamento; tutt’altro discorso per Roselli che lotta fino alla morte prendendosi l’applauso dei tifosi, il centrocampista 4×4 argina la mediana con grinta e precisione per tutti i novanta minuti: gladiatore da derby.
All’ottantaduesimo minuto un brivido scuote gli animi: una velenosa punizione dal vertice innesca una mischia nei pressi della porta difesa da Servili, Cammaroto spedisce lontano la sfera evitando il gol del pareggio. Cinque minuti più tardi Mora e Tanaglia sciupano calciando entrambi addosso a Gabrieli: il gol della sicurezza non arriva ma arriva il triplice fischio che convalida il verdetto del campo: Alessandria batte Casale 1 a 0.
Soddisfatto il nuovo tecnico dell’Alessandria, Egidio Notaristefano, che vede il bicchiere mezzo pieno consapevole che il derby sia sempre una partita a parte: “Dovevamo vincere, volevamo vincere: lo abbiamo fatto ma tutto questo patimento non lo avremmo subìto con un po’ di brillantezza in più”.

Nicholas Capra

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