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Tecnologia veloce significa maggior produzione di rififiuti: lo smaltimento è un problema

Nascono società che trasformano i residui nocivi in utilità

La tecnologia corre sempre più veloce e uno degli effetti collegati a questo fenomeno è il ricambio dei prodotti, con il relativo problema dello smaltimento dei vecchi pc o portatili. Ma prima di liberarsi per sempre dei nostri inseparabili strumenti di lavoro e svago (peraltro, in molti casi, ancora perfettamente funzionanti), non sarebbe una cattiva idea informarsi se oratori, scuole o varie organizzazioni possano avere bisogno di vecchi computer in regalo. Ad esempio, a Vigevano, in provincia di Pavia, un esperto di informatica, Daniele Dellerba e un ex falegname, Abramo Scalera, si sono attivati proprio in questo tipo di attività: dal 2007, hanno infatti elaborato un sistema denominato “Linux Ogigia” poi messo su internet, scaricabile e consultabile senza costi aggiuntivi (per informazioni, basta andare sul sito ogigia.altervista.org).Come ha ricordato lo stesso Dellerba, “Ogigia consente di riciclare i vecchi pc, contribuendo a diminuire il peso dei programmi necessari per l’operatività di un computer”. In alternativa a questa possibilità, è comunque sempre vivamente sconsigliato portare il computer in una discarica, dato che i rifiuti che derivano da questo tipo di apparecchiature sono una grande fonte di inquinamento, essendo spesso tossici e comunque non biodegradabili. Al di là del riutilizzo di varie parti in un ottica puramente “tecnologica” (con i vari ricicli del disco fisso, delle ventole, del monitor, oltre che di RAM, schede e unità ottiche – esistono aziende produttrici di computer che forniscono una sorta di “servizio di riciclaggio” di tutte queste componenti, in alcuni casi anche remunerato), ci sono però anche soluzioni molto più creative ed artistiche. Ad esempio, se si è in possesso di un computer MAC con uno schermo CRT (cioè dotato di un vecchio tubo catodico), dopo aver svuotato tutta la struttura all’interno, è possibile trasformare il monitor in un vaso per i fiori da sistemare nel giardino, ottenendo un risultato finale originale ed insolito: in alternativa, la nuova struttura potrà sempre essere utilizzata come cuccia per il cane o il gatto.

Gianmaria Zanier

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