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Aumento dei ricoveri ospedalieri durante le festività

I farmaci sono soltanto un palliativo

Per diversi decenni si è parlato del “mal di Natale”, cioè l’effetto negativo che le festività natalizie avrebbero sulle persone in grave disagio psicologico. Ci siamo rivolti al dott. Enrico Piantato, responsabile del reparto di Psichiatria dell’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
Secondo Piantato, è una forzatura identificare il mal di Natale come vera e propria categoria clinica, anche se, ammette, il numero di suicidi è più alto della media nel corso di queste festività.
Qualsiasi evento positivo, anche improvviso (come la vincita a un gioco a premi economici o una promozione sul lavoro), può contribuire al malessere di un paziente con background depressivo. La particolarità del Natale è la pressione attuata da un certo immaginario di tale festività, improntato alla felicità a tutti i costi, spesso alimentato per puri scopi pubblicitari e consumistici. Una possibile ipotesi terapeutica, seppur non facile da applicare, è quella di cercare di tenere lontani da sé questa visione stereotipata del Natale.
Dall’alto della sua esperienza, il dott. Piantato ha constatato come, rispetto a 4-5 anni fa, sia aumentato il numero di ricoveri nelle festività natalizie.
L’errore è di aspettarsi una risoluzione dei problemi attraversi i farmaci, che al massimo possono fungere da palliativi sintomatici.

Stefano Summa

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