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La spalla è il complesso di strutture ossee, legamentose, muscolari e nervose che connette l’arto superiore al tronco. La spalla è composta essenzialmente nell’articolazione della testa dell’omero con la fossetta glenoidea della scapola (articolazione scapolo- omerale) sormontata dall’articolazione sopromerale, una specie di “visiera” ossea formata dall’unione dell’estremità laterale della clavicola con il processo osseo della scapola detto acromion (articolazione acromionclavicolare). La presenza di questa struttura sovrarticolare fa sì che il movimento di massimo allontanamento del braccio dal corpo, per evitare lo schiacciamento delle strutture molli (capsula articolare, tendini, nervi e vasi), comporti un movimento coordinato, non solo dell’articolazione scapolo-omerale, ma anche il sollevamento dell’articolazione acromion-clavicolare. L’eventuale conflitto, detto anche “impingement”, che si può venire a creare fra queste due strutture ossee, vale a dire la testa dell’omero e l’acromion-clavicola, fa sì che esso sia la base di una delle affezioni più tipiche della patologia della spalla, la periartrite scapoloomerale che, nella maggior parte dei casi, è da attribuire alla sofferenza delle inserzioni tendinee che formano una struttura tendinocapsulare denominata cuffia dei rotatori. Questa è costituita dalle inserzioni tendinee dei quattro muscoli rotatori della spalla: muscolo sopraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare.
La medicina tradizionale cinese considera l’organismo come un complesso energetico. Questa energia, oltre a permeare tutto l’organismo, circola su percorsi superficiali che attraversano tutto il corpo e che vengono chiamati meridiani. Su questi meridiani vi sono dei punti che, se stimolati adeguatamente con gli aghi, possono agire sulla patologia che interessa quella determinata parte del corpo. I meridiani sono denominati a partire dal rapporto che contraggono con gli organi o i visceri che per la MTC sono 12.
Per quanto riguarda la spalla i meridiani che interessano sono soprattutto quelli di polmone, grosso intestino, triplice riscaldatore intestino tenue. Le affezioni della spalla rientrano, in medicina cinese, nel capitolo delle malattie reumatiche dette “Sindromi Bi” e sono causate da penetrazione di energie esterne quali i vento, il freddo, l’umidità. Il dolore e il blocco funzionale che ne derivano sono dovuti al fatto che le energie che penetrano all’interno, perturbano o bloccano la circolazione energetica dei meridiani che interessano l’arto o l’articolazione. Nella MTC i dolori hanno una caratteristica diversa in base al tipo di energia esterna che li hanno provocati: il freddo provoca dolore con contrattura, l’umidità dolore con carattere di fissità e pesantezza, il vento dolore migrante. La corretta individuazione di queste energie esterne porta anche a una terapia corretta che in MTC, per quanto riguarda l’agopuntura, consiste nella puntura con aghi filiformi dei punti situati lungo il percorsi energetici o meridiani. Per ottenere un valido effetto, gli aghi devono essere adeguatamente manipolati e vengono lasciati per circa venti-trenta minuti. In genere, il trattamento viene effettuato con una o due sedute settimanali, per la durata media di sei-otto sedute.
Nel trattamento delle affezioni della spalla, si pungono i punti del meridiano o dei meridiani che passano per la zona maggiormente interessata dal dolore e dall’alterazione funzionale. Accanto alla puntura dei punti locali della spalla, si stimolano anche punti a distanza (posti sulla mano o al gomito) facenti parte dello stesso percorso energetico dei punti locali usati. Per potenziare l’effetto dell’agopuntura, si possono applicare sugli aghi delle piccole correnti continue (indolori), che hanno uno scopo immediatamente antalgico (elettrostimolazione). Nel caso in cui la sintomatologia sia dovuta alla penetrazione di freddo, oppure ci sia una sensibilità al freddo, i punti possono essere riscaldati con sigari di artemisia detta moxa (moxibustione). L’agopuntura non ha effetti collaterali. Si può utilizzare anche in pazienti che hanno il pace maker cardiaco (in questi pazienti non si dovrà utilizzare l’elettrostimolazione) e in pazienti che assumono anticoagulanti orali, in quando non comporta l’utilizzo di farmaci e la corretta infissione dell’ago non deve portare a ledere vasi sanguigni.

Dott.ssa Giuseppina Di Stefano
Medico Chirurgo Specialista in
Medicina Fisica e Riabilitazione
Indirizzo Riabilitazione Neurologica
Medico Agopuntore
Master Universitario di II Livello
in Psico-Neuro Endocrino-Immunologia

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