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“Qualche giorno fa l’Associazione tv e minori ha proceduto al licenziamento immediato delle quattro lavoratrici che, in base a quanto previsto dalla legge, da oltre dieci anni assicuravano l’operatività del Comitato Media e Minori – così dichiara Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil.

 

“Questo licenziamento non crea dunque un grave danno solo a coloro che ne sono colpite, ma ha già di fatto gravemente compromesso quella attività di tutela dei minori che solo pochi mesi fa il vice Ministro Catricalà vantava di aver posto al centro dell’attenzione del governo. In tempi di cyber bullismo – prosegue la sindacalista – sappiamo bene quale ruolo svolgano Tv e piattaforme multimediali nella formazione delle coscienze dei più piccoli. Procedere alla cancellazione, con un colpo di spugna, di uno strumento così prezioso costituisce per noi un fatto di una gravità inaudita.”

 

“Si tratta di lavoratrici che dispongono di professionalità e competenze non facilmente riscontrabili in altri soggetti, come attestato, tra l’altro dal livello di inquadramento loro riconosciuto. Il lavoro da loro prodotto per il Comitato è stato utilizzato per le relazioni ufficiali dello stesso e per le audizioni presso la Commissione parlamentare di Vigilanza mentre dal momento del licenziamento si sono già accumulate numerose segnalazioni che non vengono esaminate nel merito.”

 

“Slc Cgil si schiera a fianco delle quattro lavoratrici – conclude Apuzzo – chiedendo a Rai e Mediaset un intervento urgente per revocare i licenziamenti e recuperare così le condizioni necessarie per garantire il servizio a tutela dei minori. Al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Commissione parlamentare di Vigilanza, alla Commissione parlamentare dell’Infanzia, all’Agcom chiediamo inoltre di far sentire la propria voce, perché è inconcepibile che nel nostro paese si consumino atti del genere nel silenzio più assoluto da parte delle istituzioni.”

 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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