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Dopo il grande successo della mostra I Lumi di Chanukkah -oggetti rituali del mondo ebraico-, presso il Castello del Monferrato una selezione di opere giunge a Palazzo Ducale di Mantova per un nuovo importante appuntamento all’insegna dei ponti ideali, identitari e storici. Una mostra che inaugura il 4 Settembre 2016 e che sarà fruibile al pubblico fino al 28 settembre 2016 presso il Refettorio di Corte Vecchia.

A unire le due città infatti il passato grandioso del Ducato di Mantova e del Monferrato.

Il Castello di Casale Monferrato fu dimora dei Paleologi e in seguito fortezza Gonzaghesca, qui si celebrarono nel 1517 le nozze -mai consumate-. fra Maria Paleologi e Ferdinando di Gonzaga, che si sposò in seconde nozze con Margherita Paleologi a Mantova nel 1531.

Da qui, simbolicamente, parte la collezione Lumi di Chanukkah, e viaggia fino a Palazzo Ducale di Mantova, città nella città, cuore pulsante per ben 4 secoli del ricco regno gonzaghesco.

Ad accumulare Casale Monferrato e Mantova infatti anche molti elementi generati dalla politica colta, aperta e tollerante dei Gonzaga che hanno visto nel mondo ebraico una risorsa e non un pericolo.

Da queste premesse lungimiranti nasce la mostra che raccoglie una selezione di 34 opere di artisti e designer internazionali che hanno lavorato sul tema ebraico della festa di Chanukkah, o Festa della Luce,  interpretandolo e declinandolo in stili, linguaggi e visioni differenti.

Da queste premesse nasce la mostra negli spazi quasi inediti e suggestivi del Refettorio di Corte Vecchia (Santa Croce) che vede esposte una selezione di 36 Chanukkiot provenienti dalla collezione della Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica di Casale Monferrato.

La collezione delle Chanukkiot di Casale Monferrato nasce circa 20 anni fa da un designer e un artista, uno ebreo e l’altro no, che condividono una visione e le danno corpo. Partono dalla storia, riflettono sul valore intimo, personale, dell’identità ebraica e sul suo senso nella contemporaneità: riconoscono nella Festa di Chanukkah un simbolo di luce, resistenza, volontà di esistere e disegnano due chanukkiot che sono opere d’arte. Poi invitano altri artisti a fare la stessa cosa. Il processo prende vita e il contagio funziona: minimo comune denominatore l’esigenza di esistere, quella degli ebrei, e quella delle opere d’arte. Due esigenze diverse ma fortissime, originali, non compromettibili. Ad oggi circa 180 designer e artisti di fama internazionale si sono misurati con le lampade rituali che esprimono nella celebrazione della festa delle luci l’identità del popolo ebraico.

Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione fra Palazzo Ducale di Mantova, Comune di Casale Monferrato,  Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica di Casale Monferrato e del Piemonte Orientale ONLUS, Associazione di cultura ebraica “Man Tovà – la città della manna buona”.

 

Opere e autori presenti in mostra a Mantova (ordine cronologico):

  1. Emanuele Luzzati – Senza titolo, Ceramica di Albisola, 20 x 55 x 6 cm – 1993
  1. Antonio Recalcati – Senza titolo, Ceramica, 97 x 81 x 29 cm – 1996
  1. Aldo Mondino – Jugend Stilo, Ferro battuto, penne bic, piatto di ceramica e trottola in legno, 86.5 x 97 x 47 cm -1997
  1. Antonio Recalcati – Senza titolo, Fusione in bronzo e marmo, 43 x 179 x 60 cm – 1997
  1. Arman – Senza titolo, Fusione in ottone, 64 x 48 x 21 cm – 1997
  1. Roberto Barni – Senza titolo, Fusione in bronzo, 184 x 40 x 39 cm – 1997
  1. Roland Topor – Senza titolo, Ferro trattato, 77 x 77,5 x 14 cm – 1997
  1. Silvio Wolf – Senza titolo, Stampa fotografica, 66,5 x 75,5 cm – 1997
  1. Mimmo Paladino – Senza titolo, Argilla gialla refrattaria, argilla marrone refrattaria, lume maiolicato e finito a terzo fuoco in oro zecchino, 200 x diam 51 cm – 1999
  1. Marco Lodola – Senza titolo, Metacrilati trasparenti e neon, 97 x 210 x 35 cm – 2001
  1. Emilio Isgrò – Senza titolo, Argilla rossa, pittura nera e smalto blu,  41 x 196 x 25 cm – 2002
  1. Silvio Vigliaturo – Fusione di vetro, 239 x 96 x 40 cm – 2004
  1. Tiziana Fusari – Pane, aghi d’acciaio e cera, 14 x 31 x 10 cm – 2005
  1. William Xerra – Senza titolo, Rame, 32 x 49 x 48 cm – 2006
  1. Paolo Novelli – Senza titolo, Acrilico su tavola, 54,5 x 47 x 8 cm – 2006
  1. Davide Nido – Senza titolo, Colla a caldo su tavola, 60 x 61 x 10,5 cm – 2006
  1. Paolo Moroni – Senza titolo, Plexiglas, 49 x 77 x 27 cm – 2006
  1. Dario Brevi – Senza titolo, MDF e acrilici, 67 x 117 x 25 cm – 2008
  1. Franco Gervasio – Senza titolo, Vetro, metacrilato, componenti elettriche, 50 x 50 x 18 cm – 2008
  1. Alì Hassoun – Senza titolo, Ferro intagliato a laser, 75 x 65 x 20 cm – 2008
  1. Gian Luca Ranno – Poliuretano espanso, vetroresina, gelcoat e vetro, 52 x 49 x 34 cm – 2008
  1. Moreno Gentili – Ebreo perché, Plexiglas, fotografia montata su gatoform e candele, 15 x 62 x 84,5 cm – 2009
  1. Mario Fallini – Senza titolo, Legno e chiodi, 56 x 58 x 29 cm – 2009
  1. Paul Renner – Chanukkaleuchter, Bronzo fuso, 45 x 33 x 10 cm – 2009
  1. Vito Boggeri – Senza titolo, Legno e tecnica mista, 24 x 38 x 14 cm – 2010
  1. Renata Boero Medini – Senza titolo, Ferro grezzo, 15 x 15 x 12 cm (chiuso); 15 x 40 x 3 cm (aperto) – 2010
  1. Omar Ronda –Verso il cielo, Materie plastiche, 195 x 121 x 51 cm – 2012
  1. Riccardo Dalisi – Senza titolo, Rame montato a cassetta e foglia di rame, 80 x 33,5 x 16 cm -2012
  1. Max Ferrigno –  Senza titolo, Legno di rovere con applicazioni di action figure in vinile, applicazioni in resina bicomponente, 35 x 30 x 27 cm – 2012
  1. Massimo Salvadori – M2G64, Acrilico su tela, legno, vetro e lumini, 66,5 x 69 x 6,5 cm – 2013
  1. Arnoldo Pomodoro – Chanukkiot, Bronzo e ferro patinati, 11 x 97 x 25 cm – 2013
  1. Giuseppe Maraniello – Candelabro, Bronzo e acciaio, 67,5 x 98 x 13,5 cm – 2013
  1. Roger Selden – Chanukkah lamp, Ferro, legno e stoffa dipinta, 58 x 95 x 25 cm – 2013
  1. Marco Zanuso Jr. – Candelabro vetro borosilicato, Vetro borosilicato, 58 x 53 x 53 cm – 2014
  1. David Palterer –Ma’ashe Merkavah, Ottone trattato con acido, 43 x 10 x 6,5 cm – 2015
  1. Gianluigi Colin – Shalom, Carta da quotidiano, bobine tipografiche, 95 x 158 x 30 cm, 2015

 

 

 

 

 

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