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La crisi immobiliare in Piemonte è giunta al capolinea? Difficile rispondere in maniera univoca. Secondo i dati forniti, infatti, la media del tasso di svalutazione del Piemonte è stato pari al -9,7% nell’anno appena passato, con il record negativo segnato da Novara (che ha visto un calo dei prezzi al metro quadro superiore al 13%). La provincia di Alessandria è stata tra quelle che invece hanno retto maggiormente il colpo, con un calo dei prezzi, nella seconda parte del 2013, di un solo -0,2%, anche se il calo delle compravendite ha superato la media regionale, con un calo del -9,9%, su base annuale. Ciò non toglie che con prezzi inferiori ai 900 euro al metro quadro, per molti, pur trovandosi in emergenza, diventa difficile vendere, e non svendere, una casa sulla quale fanno fatica a pagare il mutuo, senza trascurare le difficoltà che oggi si attraversano per rinegoziare quello in corso per ottenere una rata più sostenibile.

Dopo diversi anni dall’inizio della crisi, è quindi evidente come le problematiche maggiori si avvertano ancora nel settore immobiliare, dove la questione non si restringe più su una dimensione puramente economica, considerate soprattutto le ripercussioni drammatiche che continuano ad impattare sull’esistenza di tantissime famiglie. Queste ‘difficoltà’ diventano ancor più evidenti se si considera il numero crescente degli sfratti e del numero di pignoramenti.

Un circolo vizioso, che potrebbe trovare però una soluzione a breve. Infatti per il prossimo futuro ci si attende un’inversione di tendenza, così come è già avvenuto per il mercato dei mutui, per il quale c’è stata una ripresa che può essere giudicata più che rosea: oltre il 25% di mutui in più rispetto all’anno precedente, e solo nei primi 4 mesi. Al momento la percentuale più consistente di richieste di mutui si riferisce a mutui di surroga e mutui di sostituzione, ai quali ci si rivolge per abbassare la rata, allungando il piano di ammortamento e sfruttando tassi più bassi. Ma una ripresa del mercato dei mutui offre le basi per dare sostanza ad una ripresa concreta delle compravendite, con conseguente ripresa anche dei prezzi.

Intanto per ridurre l’emergenza abitativa bisognerà vedere se le proposte dei principali sindacati di inquilini per aiutare le famiglie (con una corsia preferenziale riservata a quelle numerose) troveranno spazio nelle sedi che contano. Nel particolare delle suddette proposte troviamo soprattutto: prezzi calmierati, provvedimenti ‘salva sfratti’ per i morosi incolpevoli, e assegnazione di alloggi che necessitano di opere di ristrutturazione (individuati attraverso le modalità previste nel piano casa).

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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