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Spesso si sente parlare del mal d’Africa, quella malinconia che ti assale una volta visti i paesaggi e le meraviglie che la natura di quei posti ti offre. Non ho mai capito cosa volesse dire finché non ho provato quella sensazione lasciando L’isola di Rab, situata in Croazia. Già durante il viaggio ammirando il paesaggio la sensazione era di un’immensa pace e tranquillità, sensazione che diventa realtà una volta giunti sull’isola.

Da Trieste in macchina ci vogliono circa tre ore per raggiungere il porto Stinica, aperto tutto l’anno, dove un traghetto parte ogni ora per portarvi all’isola in circa quindici. Giunti a destinazione il paesaggio è inizialmente desertico, ma una volta superate le colline si presenta un paesaggio ricco di vegetazione e di piccoli paesini.

Rab, la città più importante dell’isola, dista circa trenta minuti dal porto ed è situata in una penisola stretta ed è circondata da antiche mura. Il suo aspetto tipico da antico paese è caratterizzato da quattro campanili grazie ai quali assume le sembianze di un veliero con quattro alberi maestri: si tratta dei campanili della cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, della chiesa di S. Giovanni Evangelista (situato accanto alle rovine della chiesa), della chiesa di S. Andrea Apostolo e la chiesa di S. Giustina. A poca distanza dalla città vecchia, verso l’entroterra, si trova lo stupendo parco di Komrčar con molti sentieri che scendono fino alle spiagge.

I paesaggi che si possono ammirare nella cittadina sono davvero mozzafiato, lasciando in chi li ammira un senso di pace e tranquillità. Purtroppo l’isola non è conosciuta solo per i suoi pregi, ma anche per un ricordo storico molto triste, infatti sull’isola durante la seconda guerra mondiale il regime fascista creò un campo di concentramento, dove centinaia di serbi e croati furono rinchiusi e costretti a lavorare. Ad oggi del campo non rimane nulla, ma è stato costruito un cimitero in memoria delle vittime, visitato recentemente dalle scuole superiori della Provincia di Alessandria, grazie al viaggio della memoria organizzato dalla Provincia stessa. Il mio consiglio è di visitare l’isola per ammirare gli stupendi scorci naturali che offre e per godersi dei giorni nella pace di Rab.

“Natura selvaggia, luce della terra e ombre dal passato della storia”

Lorenzo Roagna

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