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In autunno fra sentieri e colline a contatto con la natura che cambia colore

Animale nobile e intelligente da non sottovalutare mai

Cadono le foglie e si avvicina l’autunno. La strade si fanno umide, la terra si prepara al lungo inverno. Il primo freddo, l’arrivo della nebbia e il tempo sempre cupo non ci spaventa, anzi. È ora di una passeggiata a cavallo tra le natura giallastra e violastra delle colline vigneti del basso Piemonte a confine con il territorio ligure.
Questa volta, il percorso dedicato a conoscere il nostro territorio non è in bici, in moto o in barca vela ma sopra ad un cavallo. Si chiama Lucky, perché è stato salvato da un signore amante degli animali da una morte certa.
cav2Aveva una malattia poco curabile ma alla fine Lucky è vivo e vegeto. Ama portare a spasso bimbi e adulti senza problemi: siamo pronti per un viaggio in pieno relax anche se galoppare sul cavallo non è proprio confortevole.
Sotto l’esperienza di alcuni maestri di equitazione dell’associazione “Castel Rocchero Horses” ci addentriamo in alcuni vigneti ondulati per raggiungere subito; boschi silenziosi e sempre verdi di Castel Boglione. Siamo a pochi chilometri da Acqui Terme, a 300 metri di altezza, pronti ad una avventura di circa due ore.
Prima, però, un po’ di ripasso su alcune regole basilari. Prima di tutto, è il cavaliere che comanda, non il cavallo: ogni mossa viene decisa da chi guida, anche se l’animale può avere intenzioni diverse (che devono essere prese in considerazione); per questo le ginocchia vanno tenute sostenute, in modo da consentire al cavaliere di spingere verso il basso, facendo delle ginocchia un punto di forza da dove trasmettere all’animale gli impulsi desiderati; l’azione delle stesse si manifesta attraverso una pressione dei polpacci. Vanno evitati i comandi bruschi che possono sorprendere il cavallo, ma se esso esita ad avanzare, occorrerrà lavorare energicamente sia con i polpacci che con i talloni.
Altra cosa importante è la postura del cavaliere: la testa e il busto del cavaliere devono risultare perpendicolari al cavallo in modo naturale, le spalle vanno tenute indietro, ben aperte ma non rilassate per non squilibrare con il proprio peso l’animale e per mantenersi in una posizione fisica idonea a ripartire con prontezza gli ordini.
Guidare un cavallo è una questione di sensibilità e di misura: non bisogna impartire ordini in maniere brutale, ma solo con fermezza. Durante gli spostamenti, le redini devono essere tese, ma non in maniera eccessiva, conservando un leggero ma continuo contatto con la bocca dell’animale.
La regola generale da ricordare è che i gomiti devono restare in contatto con il corpo.
Per far girare il cavallo a destra o a sinistra si tira la redine corrispettiva e si cede contemporaneamente di altrettanto con la redine opposta, continuando però a tenere il contatto con la bocca. Ora siamo pronti, partenza…via!

Giampi Grey

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