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Dalla banca della City di Londra alla libertà delle spiaggie bianche

Viaggiare quattro mesi all’anno si può, basta volerlo

Nel 1998 Daniela è a Londra, ha 25 anni ed una laurea in economia, sta svolgendo un praticantato presso la Barclays, banca britannica di caratura internazionale.
Riunione “del buongiorno” alle 8 di mattina, strisciatura del badge d’uscita alle 18, dopo la riunione di fine giornata: così tutti i giorni dal lunedì al venerdì e se aggiungete un paio d’ore spese tra bus e metropolitana potete rendervi conto della spirale frenetica che era la vita di Daniela.
“Ai tempi ero una neolaureata impegnata a realizzare ambizioni che mi erano state inculcate da altri, per carità, a 25 anni vivevo a Londra da sola ed ero autosufficiente, ma non ero felice” – così il primo spostamento – “cercai lavoro nell’industria agricola e lo trovai, che ridere, da impiegata nella City a impachettatrice di rape, durai un mese” e così si torna a casa, a Como.
Ma Daniela è troppo frizzante per le chete acque del lago, unisce la passione per i viaggi ad una predisposizione per le lingue e trova lavoro nel settore turistico, prima come assistente ai clienti in Spagna poi in Grecia, dove ormai risiede per circa sei mesi l’anno.
In Grecia svolge lavoro d’ufficio ad escursioni, che guida in alternanza con il suo fidanzato Simone, conosciuto nelle Cicladi; il ritmo della loro vita è scandito dal sole e dalle onde che trasportano le crociere cariche di bastimento umano.
Ora vi starete chiedendo, ma i restanti sei mesi all’anno Daniela che fa?
Finita la stagione lavorativa, solitamente verso fine ottobre, Daniela e Simone tornano in Italia: un po’ di relax, le feste con i parenti, le abbuffate di prodotti nazionali e gli amici ritrovati, poi a gennaio via, in vacanza – “Oh, non è perchè lavoro al mare che non posso andare in vacanza!”- dice scherzando Daniela.
Thailandia, Vietnam, Laos, Indonesia, Filippine… queste le mete di questa coppia di zingari che per tre-quattro mesi all’anno viaggia on the road per il sud-est asiatico buddhista e selvaggio: zaini in spalla, molte stelle e poche pretese.

Nicholas Capra

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