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Nella Prefazione al libro Un tuffo nella vita (Edizioni Lindau, 2016) Carlo Petrini utilizza ben cinque aggettivi per riassumere enfaticamente le peculiarità dell’opera e lo fa da subito, proprio come incipit dell’intero libro, scrivendo che «questo è un libro toccante, stimolante, curioso, educativo e coinvolgente».
Le suggestioni evocate dai cinque aggettivi emergono in effetti fin dalle prime pagine del racconto e, per un verso, indirizzano il lettore mano a mano che la narrazione si snoda e, per altro, interpretano emotivamente con grande efficacia ciò che della lettura complessivamente resta: quello che gli antichi chiamavano la “morale” della storia. Una storia che è quella di un tuffo che Paolo, un giovane ventiquattrenne, un giorno d’estate compie nel mare di Borgo Prino e che si trasforma in pochi secondi in un urto violento contro il fondo, in un dolore lancinante e in una serie infinita di operazioni, terapie, ricoveri… per cercare di “salvare il salvabile” e per contrastare la disperazione di quel giovane che, dopo quel tuffo, entrerà a far parte del gruppo delle persone portatrici di disabilità. Dal tuffo tragico, tuttavia, al percorso di rinascita — una volontà di «rinascere in tutto per tutto» — inventandosi una nuova vita e mettendo a disposizione degli altri l’intelligenza, l’energia e la tenacia di chi non vuole arrendersi, mai.
«Prendersi cura dei più deboli e fare della nostra vita un’avventura ricca di significato» è infatti la “morale” di questa storia: proprio come è stato prima anticipato e come è efficacemente riportato nella quarta di copertina del libro: un testo che si articola in 20 capitoli (da quello intitolato “Borgo Prino”, luogo dell’incidente, a quello finale dedicato a “L’amore e i sentimenti”) e con una interessante sezione finale che riporta l’elenco aggiornato delle Unità spinali delle Regioni italiane.
“Un tuffo nella vita” verrà presentato durante un apposito evento, ad ingresso libero e gratuito, in programma martedì 11 aprile alle ore 17.00 presso le Sale Storiche della Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria (piazza Vittorio Veneto 1).
Saranno presenti i due autori — Paolo Berta ed Edoardo Angelino — che, dopo il saluto del Sindaco della Città di Alessandria, Maria Rita Rossa, discuteranno dei contenuti narrativi con Patrizia Bigi, Responsabile della Biblioteca Civica.

Info: Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria – tel. 0131 515911 – www.cultural.it

Paolo Berta (1955), dopo essersi diplomato, nel 1975 inizia a lavorare come istitutore presso un istituto tecnico agrario. Nel 1980 la sua vita cambia a seguito di un tuffo in mare. Il 5 dicembre 1990, insieme a Oreste Corsi, fonda l’associazione IDEA onlus di cui è Presidente da vent’anni. Nello stesso anno viene eletto Consigliere del Comune di Alessandria, carica che tutt’ora mantiene. È stato più volte Presidente della Commissione consiliare per le Politiche sociali e sanitarie e attualmente è Consigliere delegato per le Politiche sulla Disabilità.

Edoardo Angelino (1950), vive ad Asti dove ha insegnato per trent’anni Storia e Filosofia. Ha pubblicato L’inverno dei Mongoli (Einaudi, 1995) e Binario morto (Besa, 1998). È stato coautore del libro di testo di storia per le scuole medie La nostra storia (SEI, 1987). Collabora inoltre con l’Istituto Storico per lo Studio della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti.

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