dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Posti a sedere esauriti e qualche presenza in piedi, ieri sera al cineteatro Kristalli, per il saggio finale del 3° corso di recitazione “Facciamo teatro!” condotto dall’attor nostro Massimo Bagliani. Ma non c’erano dubbi: fra mogli, mariti, fidanzate, fidanzati, genitori, figli, amici e curiosi, era ovvio che la sala si riempisse.
Lo spettacolo è filato via liscio, e se c’è stato qualche errore, nessuno se n’è accorto. Tranne in un caso, in cui Bagliani è entrato in scena, da par suo, durante la gag sulla follia, fermando un ragazzo che stava sbagliando e facendolo ripetere: intervento riuscito nell’ilarità generale e con l’applauso per il ‘reo’.

Inizio a sorpresa con il video-promo del 4° corso (novembre ’17-maggio ’18) che ha coinvolto Bagliani, sua moglie Isabella Cazzola e tutti i partecipanti di quest’anno, tanto per rompere il ghiaccio. Poi passerella iniziale di tutti gli aspiranti attori e balletto di Massimo con la coreografa Martina Pasino, sulle bellissime note di “Les cornichons” (i cetrioli), versione di Mina del 1969, quindi via allo spettacolo!

coreografa

Ritmo incalzante, argomenti vari, passando dall’amore all’odio, dalla follia…..al sesso!
Bagliani ha agito da ‘filo rosso’ della serata, entrando fra una scena e l’altra e spiegando ciò che si sarebbe visto.
Partenza con le ‘Coppie felici’, che dietro il paravento del ‘tutto va bene’ non esistono, proseguendo col dialogo fra sorelle di Tennessee Williams dal ‘Tram che si chiama desiderio’ e arrivando all’umorismo surreale e ai giochi di parole di Achille Campanile, con l’esilarante sala d’attesa del dentista.

dentista

Poi quattro ‘Poesie’ di grandi autori (Jacques Prévert, Charles Bukowski, Alda Merini, Charlie Chaplin) brevi, incisive, che hanno raccolto il favore del pubblico, seguite dal monologo di Antonio dal ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare, recitato da Johnny Germano, un ragazzo al 3° anno di corso, bravo a tenere la scena alle prese con un testo difficile, e da una esilarante ‘gag’ su ‘Donne e telefono’, in cui le tre protagoniste sul palco mettono a nudo la fragilità della psiche femminile quando ‘lei’ aspetta nervosamente la telefonata di ‘lui’, che non arriva.

donne al telefono

Da lì si è passati alla follia, con 13 corsisti sul palco a raccontare i ‘Delitti esemplari’ di Max Aub, adattati per loro da Bagliani, intervenuto per correggere come ho spiegato all’inizio, arrivando alla commedia di Molière ‘Il malato immaginario’, con le divertenti battute fra Argante, la sagace cameriera e il dottor Purgone.

_17_0847-18

A questo punto “La marchesa e il gentiluomo” di Achille Campanile ha introdotto l’argomento ‘sesso’. Un divertente dialogo surreale tra una nobildonna, che tenta il maschio, e un gentiluomo, che si evira per non mancarle di rispetto. Bravi davvero i due protagonisti.

campanile
E qui è arrivato il pezzo forte della serata: “I monologhi della vagina”, di Eve Ensler, drammaturga americana di origine ebrea che ha intervistato più di 200 donne sul rapporto con la loro… ‘vagina’! Sono stati 6 minuti di grande impatto, recepiti dalla sala con grande attenzione ed eseguiti in modo straordinario da Monica Moccagatta, allieva del 3° anno, riuscita nel compito di rendere ‘leggero’ un argomento scabroso.

vagina

Da lì all’argomento ‘Matrimonio’ il passo è stato breve: introdotto da Massimo e Isabella, ha portato 16 attori sul palco, e non vi dico le risate del pubblico, sempre più coinvolto nello spirito della serata e dello spettacolo.
La chiusura è stata lasciata alla ‘Legge di Murphy’rassemblement sul pessimismo con 19 attori sul palco, ispirato ad un ufficiale americano anni ’40 divenuto icona del pessimismo grazie ad uno scrittore Usa, Arthur Bloch, che raccolse in un libro una serie di frasi umoristiche con l’intento di deridere ogni negatività che il quotidiano propone.

finale

Con i ringraziamenti di rito al proprietario del Kristalli, Paolo Pasquale, per la messa a disposizione della sala, sono arrivati i saluti finali, rimandando tutti al corso n. 4, dal prossimo novembre, ancora sulle note indimenticabili e trascinanti di “Les cornichons”  di Mina del 1969.  Che goduria!!!

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.