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Pazzesco. Senza senso. Assurdo. Un campionato così resterà nella storia dell’Alessandria Calcio 1912 come quello delle illusioni, delle delusioni, dei rimpianti.
Finire primi a 78 punti, alla pari con la Cremonese, e vedere loro che festeggiano la promozione diretta in serie B è qualcosa di inimmaginabile, di emotivamente crudele, come solo il calcio sa essere. La differenza la fanno gli scontri diretti (1-1 al Moccagatta, 1-0 per i grigiorossi a Cremona) nonostante l’Alessandria, con le altre 18 avversarie, abbia fatto 3 punti in più, nonostante abbia perso di meno e subìto meno gol, nonostante abbia in squadra due marcatori da 20 gol, Gonzalez e Bocalon, che sono capocannonieri.

I-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e!  L’Alessandria ha battuto 2-1 il Pontedera (9′ Bocalon, 40′ Calcagni, 61′ Gonzalez) in un clima surreale, sotto la pioggia, con la contestazione della Curva Nord iniziata fin dal riscaldamento della squadra e proseguita durante la gara, con lancio di coloratissimi fumogeni in campo che hanno costretto l’arbitro a sospendere due volte la gara per farli rimuovere.
Eppure per 26′ i grigi sono stati in serie B: la Cremonese, in vantaggio 1-0 a metà, anche lei sotto la pioggia, subiva il gol del pari del Racing Roma al 60′ e andava sotto su rigore al 66′, e con entrambi i risultati l’Alessandria vincente era promossa. Ecco, lì è salito il tifo, la gente ci ha creduto.
Poi la trepidazione, la sofferenza, la speranza, perché al 68′ la Cremonese fa il 2-2 e i grigi controllano la gara senza rischiare. C’è ansia, c’è incredulità, però…

Poi la beffa. All’87′, dopo un gol annullato, la Cremonese fa il 3-2 e gestisce fino alla fine. Torna in B dopo 11 anni. I grigi no. Ci sono ancora i playoff. Nessuno sperava più nel miracolo, ma perdere così la promozione è l’ennesimo boccone amaro della stagione.
Disperazione, rassegnazione, contestazione, pianto.
Amarezza, ricerca dei colpevoli, degli errori, delle partite sbagliate. Niente da fare.

Di beffe così assurde ne ricordo due al volo: la volata di Bitossi ‘bruciato’ da Basso sul traguardo del campionato del mondo di ciclismo del 1972 e, forse peggio ancora, la doppia sconfitta del Chelsea col Manchester United nel 2008, scudetto per differenza reti e finale di Champions ai rigori.

I rimpianti sono infiniti, però Bepi Pillon scuote l’ambiente: “Si va avanti. Non si molla niente. Dobbiamo recuperare energie nervose e fisiche, passare oltre, pensare al futuro. Il campionato ci dà un’altra chance. Dobbiamo giocarcela fino in fondo. Io voglio arrivare in finale e vincerla. Dobbiamo provarci con tutte le nostre forze!”.
Ora tre giorni di riposo; la squadra riprende mercoledì pomeriggio ad allenarsi e salta il primo turno, in quanto seconda. Giocherà domenica 21 maggio, fuori casa.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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