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L’Alessandria approda alla semifinale di Coppa Italia serie C in una serata fredda, con lo stadio mezzo chiuso, davanti a circa 1.200 persone ‘innamorate’ del coloro grigio.
Ma era S. Valentino e in tanti non hanno resistito al fascino della partita infrasettimanale, che tornerà la prossima settimana con la gara di andata contro il Pontedera.

E’ bastato un gol di Fischnaller dopo 14′, bel colpo di testa su cross di Sestu (assist-man della squadra) a regolare 1-0 il Renate. Alessandria bella? No. Alessandria sufficiente? Sì. In tutti i sensi, visto che è bastato ciò che ha fatto e come lo ha fatto. Dopo il gol, che ha indirizzato l’inerzia della gara, i giocatori grigi hanno ‘amministrato’ il vantaggio correndo più di un rischio, con un atteggiamento di sufficienza che è sintomo, comunque, di sicurezza dei propri mezzi. Il ritmo basso ha consentito alla formazione di Cevoli di comandare la partita, impegnando più volte il portiere Vannucchi, il migliore dei suoi ancora una volta, che però al 47′ ha rischiato l’autogol con un pasticcio rimediato dal palo.
Senza contare che, nel primo tempo, la ‘dea bendata’ aveva indirizzato l’arbitro a sorvolare su un fallo da rigore in area grigia che era apparso evidente. Solo negli ultimi 20′, con il calo dei lombardi e dopo l’ingresso di Barlocco e di Gazzi, che hanno dato più solidità alla squadra, l’Alessandria ha costruito altre palle-gol sfiorando il raddoppio.
Il rammarico è l’infortunio di Chinellato, sostituito da Gonzalez dopo 23′, e l’espulsione di Gatto al 93′ (doppio giallo), che gli farà saltare la semifinale di andata.

Ma come ha detto un abbacchiato Cevoli in sala stampa nel post-gara, in questo momento vanno tutte male al Renate (quarta sconfitta di fila fra campionato e coppa) anche se c’è il conforto della prestazione. Il tecnico mandrogno Marcolini, invece, è apparso felice: ha incassato il passaggio del turno e la 10^ vittoria su 12 gare della sua illuminata gestione, ringraziando lo spirito di sacrificio dei suoi giocatori e sottolineando che la squadra “non ha di nuovo preso gol”. E’ stata la sesta volta da quando c’è lui, la seconda in Coppa.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.