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Reato omicidio stradale

Cosa prevede la legge

Dal 24 marzo sono entrati in vigore i reati di omicidio stradale (articolo 589-bis del codice penale) e lesioni personali stradali (articolo 590-bis c.p.). L’intervento del legislatore è caratterizzato da un pesante inasprimento delle pene:

  • omicidio stradale causato da violazioni del Codice della strada -> dai 2 ai 7 anni di reclusione, arresto facoltativo, revoca della patente per 5 anni;
  • omicidio stradale causato da soggetto alla guida in stato d’ebbrezza con tasso alcolemico tra 0,8 g/l e 1,5 g/l o colpevole di atti pericolosi (superamento limite di velocità in centro urbano del doppio e non meno di 70 km/h, in strade extraurbane di almeno di 50 km/h, passaggio col rosso, guida contromano, inversione di marcia in prossimità di inserzioni, curve e dossi, sorpassi vicino a strisce pedonali o con linea continua) -> dai 5 ai 10 anni di reclusione, arresto facoltativo, revoca della patente per 10 anni;
  • omicidio stradale causato da soggetto con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o sotto effetto di stupefacenti -> dagli 8 ai 12 anni di reclusione, arresto obbligatorio, revoca della patente per 15 anni.

Sono previste aggravanti nel caso siano uccise più persone (reclusione fino a un massimo di 18 anni), vi sia la fuga del conducente (aumento della pena da 1/3 a 2/3, non inferiore a 5 anni) o si guidi senza patente o assicurazione. La fascia più alta delle pene si applica ai conducenti di professione anche con un tasso alcolemico tra 0.8 g/l e 1.5 g/l. La pena può essere diminuita fino a metà in caso di concorso in colpevolezza della vittima.

Per quanto riguarda le lesioni personali stradali, è prevista la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 3 anni per quelle gravi e da 2 a 4 anni per quelle gravissime. Aggravi in caso di guida di stato d’ebbrezza sopra 1.5 g/l e o sotto effetto di stupefacenti (dai 3 ai 5 anni per le lesioni gravi, dai 4 ai 7 per quelle gravissime). La pena edittale minima è stata aumentata da 3 a 6 mesi.

La revoca della patente è obbligatoria in caso di condanna o patteggiamento per omicidio (conseguibile solo dopo 15 anni) o lesioni personali (5 anni). La sanzione può aumentare nei casi più gravi, fino a 30 anni per l’omicidio e a 12 per le lesioni gravi, o ridursi in caso di condotta colposa della vittima (10 anni).


Omicidio stradale Bressan

Intervista a Ezio Bressan (Associazione Italiana Familiari)

Ezio Bressan è il rappresentante alessandrino dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada.

Qual è la sua valutazione della legge?

Come associazione siamo assolutamente d’accordo con il suo contenuto, migliorabile ma sicuramente sufficiente come maggiore deterrente. Non vogliamo più carcerati: vogliamo meno vittime. Prevenzione e deterrenza sono fondamentali, non tanto la repressione.

Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi?

È positivo il riconoscimento dell’omicidio stradale legato non solo allo stato d’ebbrezza o all’uso di stupefacenti, ma anche alla violazione delle norme del codice della strada. Non volevamo che passasse l’omicidio “volontario”, come inizialmente previsto, perché ci sarebbero stati problemi, per es. con il riconoscimento del dolo dalle assicurazioni. Volevamo l’omicidio stradale con aggravanti e le lesioni stradali lievi e gravi, ci sono entrambi.

Come risponde a critiche sulle pene, ritenute “eccessive” per le violazioni del codice stradale?

Il codice della strada è una legge dello Stato, ogni sua violazione deve essere punita, soprattutto in presenza di vittime. Saranno i giudici a valutare la casualità. Lo spauracchio dell’arresto immediato è esagerato: riguarda casi estremi e non tutti. Sono previste altre modifiche del codice stradale, all’insegna della severità.

Si fa abbastanza prevenzione?

No, né sulla legge approvata né in generale. Il Ministero deve fare campagne informative forti e realistiche: gli incidenti stradali sono tra le prime cause di morte ogni anno, con migliaia di vittime e una spesa sanitaria correlata pari al 2% del PIL. In Prefettura esiste il Tavolo Permanente sulla Sicurezza Stradale ma è stato convocato 2 volte, l’ultima a novembre. Serve coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nella prevenzione a scuola, troppe iniziative sparse e incomplete.


 

Omicidio stradale

Il parere dell’avvocato Tino Goglino

La filosofia dietro la legge che ha introdotto l’omicidio stradale e le lesioni stradali sembra essere condivisa da tutti, ma se si entra nel dettaglio si possono sentire alcune voci critiche. Tra queste Tino Goglino, avvocato di Alessandria. Pur condividendo il proposito del legislatore nell’intervenire su questa materia in maniera organica, egli ha espresso dissenso sulle pene, ritenute eccessive (“i minimi di pena sono troppo alti, a livello di quelli per il narcotraffico”). A suo parere, sarebbe stato meglio fare leva sulla sospensione della patente, come si fa con il permesso di caccia per i cacciatori che per sbaglio uccidono una persona invece che un animale. L’avvocato alessandrino approva l’inasprimento delle pene per i casi estremi (stato di ebbrezza o guida sotto effetto di droghe); non lo condivide per quanto concerne la violazione del Codice della Strada. La severità delle nuove norme è tale per Goglino che potrebbe essere ritenuta “sproporzionata” dalla Corte Costituzionale.

Stefano Summa
@Stefano_Summa

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