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“Con i tacchi, quella camminata la prossima volta la voglio vedere con i tacchi!” oppure “galoppa, galoppa, come se fossi a cavallo, e dai anche il colpo di frusta sul fianco!” o ancora “non guardare tutte quelle facce in platea, pensa di essere solo, a casa, davanti allo specchio!”.
Sono solo alcuni degli appunti fatti dall’attore Massimo Bagliani ai suoi allievi del corso di recitazione, ieri sera al cinema Kristalli di piazza Ceriana.
Si ritrovano il mercoledì, tre volte al mese, si chiudono dentro dalle 20.30 alle 23.30 e ci danno dentro con Massimo e Isabella Cazzola, sua moglie, attrice pure lei: ad aprile, però, lavoreranno tutti mercoledì perché l’8 giugno, giorno del saggio finale, è vicino e Massimo continuava a ripetere, andando su e giù, “…siamo in ritardo, siamo in ritardo…”. Certo, governarne 26 insegnando loro i segreti del teatro non è facile, anche se più della metà, 16 per l’esattezza, c’erano già l’anno scorso e quindi sono un po’ ….. avanti con dizione, movimenti, spigliatezza.
Ma il fascino di una serata di prove è particolare, perché gli aspiranti attori sono vestiti come lo erano nel pomeriggio, vengono dalle occupazioni più varie, hanno la testa carica dei problemi di giornata e magari non hanno cenato. Eppure ….. vanno lì, stanno attenti, imparano, si applicano, si sfogano, liberano energìe sconosciute, lasciano uscire quella parte di sé che spesso nascondono o reprimono per mille motivi. E poi si divertono, tantissimo, e Massimo è maestro nel cavalcare le situazioni, creare allegria, lanciare battute, sempre con un uso sapiente e mai smodato delle parolacce. Già, perché ci vogliono anche quelle, adatte al momento, perché tutti noi le diciamo durante la giornata, le usiamo, o se non si può le pensiamo.
Il lavoro si articola su scene vere e proprie, per le quali bisogna imparare una parte; improvvisazioni, per le quali Massimo fornisce una traccia che i protagonisti devono interpretare improvvisando al momento; poesie, novità del corso di quest’anno riservata a chi c’era già l’anno scorso. In pratica gli aspiranti attori devono ‘interpretare’ una poesia famosa, soli sul palco, nel silenzio, davanti al pubblico. Ovvero, come governare sé stessi senza paure.
INFO: Associazione Parole e Musica   338-3911977   /   347-2526103   

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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