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Ripartiamo dall’occhio del gufo, il logo scelto da Massimo Bagliani per caratterizzare il suo 5° corso di recitazione. Lo scenario è sempre quello, il cinema teatro Kristalli di piazza Ceriana, al quartiere Cristo di Alessandria. E la serata pure, il mercoledì, con gli orari abituali, 20.30 / 23.30. Anche lo staff è uguale all’anno scorso: l’attor nostro nella veste di direttore e regista, sua moglie Isabella Cazzola come coordinatrice e docente di storia del teatro, la ballerina Martina Pasino in qualità di coreografa.
E poi ci sono loro, gli aspiranti attori: più di 30, come ogni anno, e sempre più coinvolti.

Sono tornati in molti, dall’anno scorso. Hanno confermato la loro frequenza, sono più ‘dentro’ il progetto e coinvolgono i ‘nuovi’ in modo totale. E quest’anno l’asticella si è alzata.  Nel senso che il programma proposto da Bagliani è più impegnativo per chi frequenta il corso, più qualititativo nella scelta delle pièces, che lasciano molto spazio alle capacità individuali (per i più bravi) e prevedono uno studio più accurato dei copioni.

Almeno questa è l’impressione che ne ho ricavato passando una serata di prove con il gruppo, che ho visto entusiasta e ‘affamato’ di palcoscenico. Come non l’avevo mai visto negli anni passati. Merito certamente dello staff e delle sue capacità di coinvolgere.
Ma veniamo al programma che punta al ‘saggio’ del mese di giugno.
Si parte con i balletti. Senza svelarvi le musiche, che sono bellissime e coinvolgenti, 11 uomini e 18 donne si alternano sul palco in apertura di serata, per passare poi alle ‘frasi’, aforismi o giù di lì, scelte da Massimo nel repertorio dell’amato Shakespeare e proposte dagli aspiranti attori in chiave comica. Si prosegue, ma non per forza nell’ordine, con impegnativi duetti, divertenti o assurdi, proposti da testi vari di Karl Valentin, Harold Pinter, Friedrich Schiller, lasciando anche spazio all’improvvisazione del singolo per le ‘telefonate simulate’, performances nelle quali l’aspirante attore deve lavorare di fantasia su ‘input’ di Bagliani, assolutamente sconosciuto agli altri. 

E c’è da divertirsi, ve l’assicuro! Come si divertono loro sul palco. E si commuovono, qualche volta, tanto la cosa li prende e li avvolge. E Massimo nostro gode. Ad un certo punto, fra rimproveri, risate, applausi e assunzioni di colpa, Bagliani si è abbandonato sorridente su una sedia dicendo: “Che mondo meraviglioso!”. Alludeva a ciò che il teatro riesce a tirare fuori da chi sale sul palcoscenico, e che si viveva in quel momento.
Ma non vi svelerò tutto. Vi anticipo solo alcuni concetti, sui quali Bagliani insiste molto con i propri allievi, e dei quali vi parlerò la prossima volta.

Attenti bene, memorizzate: “vibrazioni”, “mai stare comodi”, “UN!”, “la pancia”, “studio del copione”, “posizione”, “se tu vedi, ti vedono”…… Alla prossima puntata!

 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.