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Il racconto dell’uomo che ha fatto e fa tremare i corrotti e i corruttori dopo Tangentopoli. Il malaffare è il cancro di questa nazione

“Cosa Pubblica”: l’associazione nata per permettere a tutti di parlare senza paura e ribellarsi ai soprusi

Il personaggio che oggi mettiamo sotto i riflettori è un imprenditore, impegnato con società di pubblici trasporti nell’hinterland milanese e protagonista di una vicenda che ha fatto tremare le sedie di molti politici e gente di potere. Lui è Piero Di Caterina classe 1952 e responsabile di aver denunciato il famoso “Caso Sesto S. Giovanni”.
Il caso in sé ha una miriade di intrecci e verità nascoste che pian piano stanno venendo a galla ma per quello che oggi sappiamo sembrerebbe solo la punta dell’iceberg.
57 indagati con una coda di responsabilità che finisce o inizia con Penati, Lombardo e altri esponenti di partiti e appaltatori milanesi. La cosa più interessante è che il meccanismo che si è innescato sta spalancando le porte di un mondo fatto solo di concussione, corruzione e strette di mano: la banalità del male.
Fin qui nulla di nuovo, tristemente omologato al sistema Italia il caso sta confermando la grande verità di un paese pieno di falle ben nascoste.
Ognuno di noi conosce almeno una storia simile, sappiamo che nei palazzi comunali piccoli o grandi che siano, la malattia è diffusissima, ci sono amministratori, assessori, consulenti, impiegati che, come puntuali formiche, mettono mano al bene pubblico con una tale leggerezza e innocenza d’intenti che quasi sembra uno scherzo.
È disarmante venire a sapere con quale facilità un assessore trasforma il conto del suo pranzo in una rata della spazzatura intestata al ristoratore moroso o come attribuire la costruzione di un nuovo palazzo senza una gara d’appalto ufficiale. La legge aiuta questo malaffare, ci sono modi semplici per aggirare controlli e quando non è così, spesso e volentieri, chi controlla è quello che dovrebbe essere controllato.
cosa-pubblica-libraIn ogni caso Piero Di Caterina con la sua denuncia ha reso un po’ meno segreto questo meraviglioso mondo corrotto ma la novità è un’altra e consiste in un’associazione anti-corruzione: Cosa Pubblica.
Gli attori di Cosa Pubblica, che è stata fondata a luglio di quest’anno, sono Piero Di Caterina, Antonio Rugari, Giulia Limonta, Francesca Scoleri, Massimo Morfino e Laura Marinaro giornalista con la quale Piero ha scritto il libro “manifesto” di questa iniziativa.
Sì perché il movimento anti-corruzione comincia da un libro “Il Sistema Corruzione” edito da DD edizioni Torino. Il Libro vuole essere un manuale semplice per afferrare seriamente i concetti del malaffare.
Di settimana in settimana, questa squadra sta presentando il libro e l’associazione, nei comuni e nelle sedi pubbliche delle città e dei paesi, al di là del successo riscontrato, si nota come il cittadino “scottato” sia particolarmente sensibile al tema.
Ho assistito personalmente a più incontri e molte persone hanno preso il microfono per raccontare le loro vicende, l’essere una vittima del sistema corruzione oggi è proprio facile.
L’associazione ha lo scopo di sensibilizzare, educare e diffondere una coscienza civica, nei programmi dello statuto, emerge un concetto molto chiaro, fornire strumenti per difendersi, accorgersi, denunciare quello che succede nei comuni italiani.
Perché così come risulta facile rubare denaro pubblico è altrettanto facile venire risucchiati nel meccanismo, spesso succede volutamente ma molte altre volte l’ignoranza burocratica coadiuva le truffe ai danni dei cittadini.
Il bene pubblico va tutelato e non depredato e bisogna sapere quali sono i reati gravi e quelli gravissimi, se un politico viene pagato da un imprenditore che ha bisogno di costruire e soprattutto non ha il potere di vincere una gara pubblica e il politico accontenta la richiesta, ci dovrebbe essere la galera ma spesso, sia le leggi che l’omertà, portano a buon fine il malaffare.
Per poter eliminare questa abitudine bisogna essere preparati.

Mario Andrea Morbelli

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