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zapping-news-sfogliaChi getta semi al vento farà  fiorire il cielo

Radici di terra e del pensiero, semi che pianto nella terra scura del mio giardino, in ombra o sotto un sole leonino. Rose vanitose e altere, gruppi di ortensie azzurre in antichi giardini. Ricordi d’infanzia, di coleotteri dorati e coccinelle portafortuna.

Ma le radici sono anche semenze di pensiero e di parola, perché il giardino, piccolo Eden personale con cui si esprime e si modella il proprio mondo interiore, è luogo di archetipi e di voci.
«Abbiamo nostalgia degli dei, e ci rifacciamo imitandone i siti», afferma Duccio Demetrio in “Di che giardino sei?”. Ho avuto la fortuna di conoscere una schiera di giardinieri appassionati: alcuni fra loro mi hanno raccontato di sé attraverso i loro diari. Vita Sackville-West, scrittrice e donna tormentata, che ha fatto del giardino di Sissinghurst il buen ritiro della mente e del cuore, e che osa dire di una rosa gialla: «Goldfinch è un mio amore, il mio cucciolo, il mio tesoro: una massa di uova strapazzate». Gertrude Jekyll, che in “Testamento di un giardiniere” scrive: «…Dopo tutto, qual è l’utilità di un giardino? E’ quella di donare ‘delizia’, ‘grata beatitudine’, e il più puro tra tutti i piaceri; di conferire allo spirito dell’uomo il più gioioso senso di conforto; di promuovere ‘allegrezza della mente’ e di ‘richiamare a casa spiriti affranti. Così scrivono gli autori del passato e a noi non è dato emendare le loro parole, che perdureranno fintantoché sulla terra vi saranno ancora giardini e persone che li amano».
E poi, in ultimo, una fata del giardino, Ilde Aimone Ferraris: che nel Giardino Naturale di Fubine insegna la tenacia giardiniera e tutta la pazienza dell’attesa, sul lento trascorrere delle stagioni.
Perché, per veder fiorire un giardino, anche quello interiore, bisogna coltivare l’arte della lentezza, della riflessione e dell’ascolto: «Ardua impresa è collegare piglio critico e felicità, senso concreto del reale e sfrenata immaginazione. Pensai che mi sarebbe piaciuto farlo raccontando piante e luoghi, per vedere e far vedere la bellezza nascosta che ha il potere di spalancare lo sguardo verso ampi orizzonti» (Andrée Bella, “Socrate in giardino, passeggiate filosofiche tra gli alberi”).Il giardino, insomma, è un amore incondizionato, autentica radice del cielo, come ci ricorda l’artista di strada Ivan Tresoldi e, in un tempo più lontano, Marguerite Yourcenar: «Le radici affondate nel suolo, i rami che proteggono i giochi degli scoiattoli, i rivi e il cinguettio degli uccelli; l’ombra per gli animali e per gli uomini; il capo in pieno cielo. Conosci un modo di vivere più saggio e foriero di buone azioni?».
Barbara Rossi

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LE-RADICI-DEL-CIELO-PERCORSO-MARRONE-TITOLO

LE-RADICI-DEL-CIELO-PERCORSO-MARRONE-NATURA

Sabato 19 settembre

h. 15.30/17.00 Villa Guerci,
via Faà di Bruno 70 (1)
Apertura del percorso marrone: La terra del cielo
Socrate in giardino. Passeggiate filosofiche tra gli alberi. Presentazione del libro di Andrée Bella, psicoterapeuta. Interviene l’autrice. Conduce l’incontro Patrizia Ferrando, giornalista. In collaborazione con Garden Club Il Se.

h. 21.00 Giardino Botanico comunale “Dina Bellotti”, via Monteverde 24 (2)
Dalle radici alle stelle. Osservazione del cielo a cura del Gruppo Astrofili Galileo
Per Distratta Sottrazione. Performance di sonorizzazione poetica a cura di Fosca Massucco, Gianpiero Malfatto e Enrico Fazio

Domenica 20 settembre

h. 10.30/12.30 Giardino Botanico comunale “Dina Bellotti”, via Monteverde 24  (2)

Il giardino naturale.
Passeggiata didattica nel giardino botanico, per assaporare l’atmosfera, i colori, i profumi delle piante autunnali con Ilde Aimone Ferraris, Angelo Ranzenigo e Corrado Sacco. In collaborazione con Garden Club Il Se.

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