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zapping-news-sfogliaUn gesto innato come il desiderio di vivere

«… L’ombra che viene a benedire/ dalle inespresse profondità lambite/ la luminosa inquietudine/ migliore del riposo.» Mi piace pensare al gesto d’arte alle sue origini come questo verso tratto da “Il violinista pazzo” di Fernando Pessoa. L’ombra nella caverna che illumina il desiderio del rappresentarsi/rapprentare, del narrare la propria esistenza. Le ombre prendevano forma sulla pietra: un disegno per catturarli, possederli, eternarli nel ricordo e nella memoria. Un disegno per raccontare e raccontarsi, in risposta a una prima stupefacente necessità di comunicazione e condivisione.
E ancora: un disegno per avvicinarsi all’assoluto, creare un contatto tra sé e la divinità; arte come medium, porta per accedere a mondi altri.
Come è ben rappresentato nel documentario “Cave of forgotten dreams” di W. Herzog: un viaggio alle radici dell’arte, attraverso il fascino delle pitture rupestri, prima forma di linguaggio per immagine. Il primitivo gesto del potere sulle cose, la potenza creativa dell’espressione! Presente, passato, futuro annodati al filo del desiderio.
Nel pensiero freudiano l’opera d’arte è il luogo di condensazione di questi tre momenti che scandiscono l’esistenza dell’individuo e della specie, dell’ontogenesi e della filogenesi. Un dono arrivato con noi dall’universo che ci ha aiutato a condividere lo sguardo invisibile tra l’uno e il tutto.
Si dice anche che l’arte sorregga lo specchio della vita: il nostro sguardo che riflette il nostro vivere, nell’impasto di terra acqua fuoco e aria. Persino la sua forgiatura è gesto che esprime visioni e si pone in condivisione, perché rappresenta il sacro fuoco che ci appartiene.
È un gesto innato come il desiderio. Infatti, tutti i bambini sanno disegnare, di ogni razza, etnia, comunità. Anzi sono così spontanei che nei loro lavori come per magia appaiono segni primitivi – classici – imperiali – puntinisti – romantici – pop – strutturalisti – destrutturati – concettuali – simbolici – figurativi – innovativi. A volte, tutto questo in un solo disegno di un bambino di quattro anni.
In fondo, mi piace pensare che le radici dell’arte siano nate da un seme. «La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero: sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza». (Albert Einstein).

Mariano Mosconi

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LE-RADICI-DEL-CIELO-PERCORSO-BLU-TITOLO

LE-RADICI-DEL-CIELO-PERCORSO-BLU-MOSTRE

Giovedì 17 settembre

h. 18.30
Biblioteca civica,
piazza Vittorio Veneto 1 (1)
Apertura del percorso blu: Gli sguardi del pensiero
Inaugurazione delle mostre didattiche Il cerchio delle meraviglie… un posto per pensare a cura di Monica Pareti e Risignificando a cura di Daniela Alini

h. 20.30
Bike Bar,
via Bellini 40/a (2)
Nietzsche che dice dei supereroi? Da Superman all’era delle Meraviglie. Intervento di Stefano Priarone, studioso di fumetti e cultura di massa, in dialogo con Giuseppe Galeani, insegnante.

Venerdì 18 settembre

h. 17.30
Complesso conventuale ex Chiesa di San Francesco, via XXIV maggio 5 (3)
Inaugurazione mostra Sorry, I’m an imagine thinker di Vicky Katrin Kuhlmann, social designer. Esposizione ispirata al tema de Le radici del cielo di Raffaella Trivi
Installazione pittorica Guerra e Tace e ready-made Rifugiata di Luca Fregnan

Sabato 19 settembre

h. 21.00/23.00
Chiostro di Santa Maria di Castello, piazza Santa Maria di Castello (4)
Esposizione della mostra fotografica Le radici del cielo di Robin Blackwood
h. 21.00 Aborter
Performance musicale dei FLeUR
h. 22.00 IncantAzioni
Performance musicale dei Bodùar

Domenica 20 settembre

h. 17.00/18.00
Galleria Guerci,
via san Lorenzo, angolo via san Giacomo della Vittoria (5)
Ultimazione dell’installazione “Fili”

 

 

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