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Nella scorsa serata, presso il Teatro Alessandrino, è proseguito il percorso nero della Festa del Pensiero.

Il Protagonista della serata è stato Davide Ferrario, regista del film ” La Luna su Torino”, il film trattato nella serata stessa.

Oltre al regista presenti anche Barbara Rossi, Presidente di ” La Voce della Luna” e Roberto Lasagna, Presidente del Circolo Adelio Ferrero.

Accompagnato da due esperti di cinema Ferrario ha risposto ad alcune domande, sopratutto dando la personale opinione sul cinema citando una scena del proprio film: ” cinema come una mongolfiera che ci permette di viaggiare e vedere il mondo semplicemente”.

La serata è proseguita con la visione del film ” La Luna su Torino”, la commedia mette in mostra le bellezze di Torino, sopratutto il quarantacinquesimo parallelo che sarà da mediatore per le vite di ogni personaggio.

Il film racconta la storia di Ugo, quarantacinquenne che non ha raggiunto nulla di serio nella sua vita, contando dell’eredità  ricevuta dai suoi genitori. I soldi stanno finendo e decide di affittare parte della villa.

Assieme al protagonista andranno a vivere due personaggi: Maria, ventiseienne che lavora in una agenzia di viaggi, e Dario, ventenne che studia lettere e lavora nel singolare bio parco “Zoom”.

Tutti e tre convivono in modo imprevedibile, tutti e tre infatti avranno le stesse problematiche: l’assenza dell’anima gemella e di conseguenza la mancanza di felicità , a volte alleviata da opere di Giacomo Leopardi che viene spesso menzionato in modo ironico non cupo come viene spesso descritto.

Il film, dopo una serie contorte di faccende  finirà nella consapevolezza di tutti e tre che la felicità è nelle cose più semplici, questo è stato anche ben evidenziato dal regista nel Post film.

Nel dibattito finale finale Davide Ferrario ha ribadito il concetto del quarantacinquesimo parallelo come la vita instabile di un equilibrista( figura presente nel film), un instabilità definita come libertà, quindi vista in modo positivo.

Il regista invita alla fantasia per potere rendere più realistico e differente il mondo, cercando di essere il meno possibile influenzati dalle nuove tecnologie.

Collegandosi ” Alle Radici del Cielo” si esprime dicendo che, spesso l’uomo vuole guardare le cose più lontane possibile, perdendosi le meraviglie che ha vicino.

Alessandro Venticinque

 

 

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