Viaggio attraverso i Murales di Alessandria per conoscere la città, i suoi cittadini e gli artisti di strada da un altro punto di vista. Scritte artistiche, a volte ironiche, spesso di protesta.
La street art rende meno grigia anche la nebbia che cala sulla pianura.
Il murales, ovvero l’ultima forma d’arte veramente esente da censura.
Il graffito è la quint’essenza dell’arte sregolata, libera e geniale in ogni sua forma; dirlo sui muri rappresenta la libertà d’espressione del signor Nessuno che aleggia in noi.
Abbiamo girovagato per le vie della città immortalando le opere più significative o meglio, quelle che sono rimaste, sono parecchi i murales dissolti dal tempo o dall’acquaragia.
Molto interessanti i due murales di contestazione, uno esprime disaccordo con il pacchetto sicurezza proposto dall’allora ministro Maroni, l’altro inneggia beceramente alla consacrazione della discoteca come un luogo di culto più al passo con i tempi. Ironica e divertente la rivisitazione partenopea al graffito di matrice politica che recita con la modifica così: Forza Napoli.
La roboante scritta “180 2Tempi vola” è dedicata ad un particolare mezzo di trasporto, uno scooter culto per le generazioni degli anni Novanta, in confronto la Vespa è una caffettiera, il cui profumo, però, inebria ancora le generazioni.
Tecnica sopraffina per i murales del Centro Sociale Crocevia, realizzati da mani vellutate che si ispirano al grande Matisse.
Infine un ricordo speciale, alla memoria di Enrico Cislaghi, detto “Chiarugi”, personaggio omnipresente nella vita sportiva della nostra città.