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Un’occasione da segnare sull’agenda di tutti gli appassionati d’arte è la Biennale Internazionale per l’Incisione 2019 di Acqui Terme, in calendario dal 15 giugno al 3 luglio. Sintesi perfetta di arte e benessere il borgo piemontese in provincia di Alessandria è la capitale mondiale dell’arte incisoria contemporanea, ma è anche una località nota già in epoca romana per le terme, incastonata tra i vigneti dell’Alto Monferrato Patrimonio UNESCO dal 2014.

 

Giunta alla XIV edizione la Biennale, organizzata dall’omonima Associazione e patrocinata da Rotary Club Acqui Terme, Regione Piemonte e Comune di Acqui Terme, è un evento imperdibile per conoscere la produzione attuale della grafica mondiale nelle diverse forme tradizionali e sperimentaliMolti artisti italiani e internazionali, alcuni maestri affermati e altri giovani talenti, hanno partecipato con opere originali a questo momento fondamentale di confronto globale. Tante voci, diversi linguaggi e tecniche: puntasecca, acquaforte, acquatinta, silografia, bulino, vernice molle. In 28 anni si parla di quasi 3500 artisti provenienti dai cinque continenti, in rappresentanza di 67 nazioni: una collezione unica quella ospitata all’interno del Museo dell’Incisione.

 

Il 15 giugno prenderà il via l’edizione 2019 in tre luoghi suggestivi: nella splendida Villa Ottolenghi Wedekind, capolavoro firmato dall’architetto Marcello Piacentini e dal paesaggista Pietro Porcinai, attualmente di proprietà dell’imprenditore Vittorio Invernizzi; en plein air nella città di Acqui Terme lungo i portici di via XX Settembre e nel Camminamento del Castello dei Paleologi, che ospita il Museo dell’Incisione.

 

Alle ore 17 del 15 giugno si svolgerà, nella Villa Ottolenghi Wedekind, la cerimonia di apertura con la lectio magistralis “Vale ciò che piace? 28 anni di Biennali”, del Prof. Paolo Bellini, per molti anni Docente di Storia dell’Incisione all’Università Cattolica di Milano e dal 1990 direttore della rivista “Grafica d’Arte” e la premiazione dei vincitori del Premio Acqui 2019: tre dei 13 finalisti, scelti dalla giuria popolare tra Federico Tosi, Malgorzata Chomicz, Maria Gabriela Guzman, Rita Demattio, Mauro Curlante, Ruben Gimenez, Joanna Paljocha, Angelo Rizzelli, Ugo Grazzini, Davide Schileo, Daniela Cataldi, Alexander Todorov e Irina Gonzales, saliranno sul palco per ricevere il Premio Acqui, Il Premio Acqui Giovani e il Premio Consorzio Brachetto d’Acqui.

 

Il 15 giugno, inoltre, nella Sala delle Pietre dell’articolato complesso di Monterosso ci sarà l’inaugurazione dell’Esposizione Permanente delle Opere premiate dalla Biennale 1991-2019. Invece saranno esposte en plein air in città, lungo i portici di via XX settembre, le opere grafiche selezionate per la XIV edizione e sarà possibile ammirarle dal 15 giugno al 3 luglio. Sono state valutate a novembre da una giuria composta da professionisti di fama internazionale specializzati nella grafica, nel design e nell’artigianato, come l’architetto e designer  Matteo Ragni; l’artista polacca Alina Kalczyńska-Scheiwiller molto apprezzata per i suoi straordinari libri d’artista; l’intellettuale e maestro di grafica Glauco Lendaro Camiless, che ha collaborato con Michelangelo Antonioni e Pier Paolo Pasolini, l’architetto progettista Eleonora Odorizzi, creatrice di Italian Stories e Andrea De Simeis, maestro cartaio e incisore già vincitore nel 2011 del Premio Acqui Giovani, a cui l’Associazione ha affidato il coordinamento artistico della Biennale 2019.

 

Infine un’antologica delle opere grafiche, che hanno partecipato alle varie edizioni della Biennale dal 1991 a oggi, sarà possibile ammirarla nel Camminamento del Castello dei Paleologi.

 

Questa edizione sarà solo un’anticipazione di quello che avverrà nei prossimi anni e cioè nuovi sviluppi della disciplina calcografica; un’apertura all’universo dell’artigianato, del design e delle arti applicate; ma soprattutto l’occasione per far vivere al turista un’autentica esperienza con il territorio, che partendo dall’arte incisoria coinvolga paesaggio, enogastronomia, artigianato e benessere” sostiene Andrea De Simeis.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"