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Casale Monferrato avrà l’onore di ospitare, domenica 5 gennaio, il grande pianista statunitense Vince di Mura. Un concerto gratuito dal titolo Love and Jazz, che ripercorrerà il suo ricco repertorio regalando le magiche atmosfere che hanno incantato il continente americano.

 

«È un onore poter ospitare a Casale Monferrato un pianista come Vince di Mura – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Giuliana Romano Bussola –, perché ci si potrà far accompagnare tra le sonorità jazz, blues, ma anche rock, dell’America. Un’occasione unica per ascoltare dell’ottima musica in uno dei palazzi più belli della città: Palazzo Vitta, aperto per l’occasione dall’accademia Le Muse, che ringrazio sentitamente».

 

Vince di Mura, americano di origini lombarde, si divide fra la natìa New York e la California, ed è un pianista veterano del Jazz, cantautore, compositore, arrangiatore e direttore musicale. Da oltre trent’anni calca le scene di teatri in Usa, Canada e America Latina, eseguendo concerti e conducendo spettacoli e stagioni teatrali. Attualmente è in carica come Resident Composer e Direttore Musicale del Lewis Center of the Arts dell’Università di Princeton.

 

Pianista eclettico che usa l’intera tastiera, la sua musica affonda le radici nel Blues, spaziando tuttavia attraverso i colori del Jazz e del classico fino ai duri contorni del Rock. Non è facile sapere a cosa si va incontro entrando nel suo vibrante mondo fatto di suoni e note, ma anche di emozioni e sentimento. Ma una volta raggiunta la consapevolezza di un invito a varcare la soglia che unisce alla dimensione magica, l’incantesimo ha inizio, lasciando entrare il pubblico nel limbo dove tutto è possibile, dove tutto è energia, e dove ogni tonalità apre la strada all’esplorazione di nuove sensazioni.

 

Di Mura è molto conosciuto per i suoi arrangiamenti musicali fra cui My Way: a musical tribute to Frank Sinatra, con oltre 500 rappresentazioni in Usa, dove porta in scena dei complessi arrangiamenti di alcuni fra i brani più importanti del grande cantante e che dirige con maestria in molti teatri fra cui il Barter Theatre in Virginia, un musical in cui la standing ovation del pubblico addirittura prima del finale diventa la regola.

 

Da ricordare anche I left my heart: a salute to the music of Tony Bennet, un importante, quanto amorevole, omaggio all’ultimo dei grandi crooner americani viventi, di cui cattura, elabora e ripropone la purezza vocale, la sottigliezza dei fraseggi e la controllata emozione delle sue interpretazioni, riflettendone con tutto se stesso lo stile disinvolto e la generosità d’animo. Ne dirige la prima all’American Stage in St. Petersburg, Florida, e successivamente in diversi altri teatri statunitensi sempre con grande successo.

 

Dal 2004 al 2008 esegue le versioni concertistiche delle sue opere jazz A poet in Harlem, con testi del poeta Willie Perdomo, e For lost words, basato sulle poesie di Yusef Komunyakaa, vincitore del premio Pulitzer 1994, la cui collaborazione si estende fino al suo più recente Cd Love Was.

 

Alle 17,00 del 5 gennaio a Palazzo Vitta, a cui dedicherà tutta la sua passione in un concerto di solo piano in cui, oltre ad eseguire interpretazioni uniche di alcuni fra gli standard più famosi e brani di Latin Jazz Fusion, suonerà degli estratti dalla sua opera Jazz A poet in Harlem e l’inedito brano originale di Twelve women dancing in the mind of their lovers, dando nuova luce alla grande musica americana.

 

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