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Lesbica e mezza americana; la blogger Amina Abdallah Araf; diventata negli ultimi mesi un’inconsueta eroina della rivolta in Siria. Oggi o domani potrebbe essere l’ultimo giorno per me – aveva scritto domenica -. Oppure domani potrebbe essere il primo giorno della nuova Siria. Ben Ali se n’ andato; Mubarak pure; e pare sia finita anche per Saleh. Assad non ha ancora molto tempo e prevedo di vederlo andar via. Il giorno dopo; luned; Amina stata rapita da tre ventenni armati; secondo un messaggio pubblicato dalla cugina sul blog: le hanno tappato la bocca; l’hanno costretta a salire su una vecchia Dacia Logan rossa. Da allora; non vi sono notizie.Trentasei anni; musulmana osservante; cresciuta tra l’America; dov’ nata la madre; e la Siria; patria del padre; Amina insegnava inglese e a febbraio ha creato il blog A gay girl in Damascus (una ragazza gay a Damasco); dove ha pubblicato poesie erotiche; racconti franchi e a volte buffi dei suoi innamoramenti e sul rapporto aperto con il padre: Deve pensare che sia meglio una figlia lesbica piuttosto che etero e promiscua. L’omosessualit illegale nel Paese. dura essere lesbica in Siria ma di certo pi facile essere una dissidente sessuale piuttosto che politica; ha scritto. Ma sin dall’introduzione del blog la giovane si detta ispirata dal vento di cambiamento in Medio Oriente. Se riusciamo a uscire allo scoperto in modi diversi; gli altri potranno seguire il nostro esempio; rifletteva. E ancora: Devo fare qualcosa di coraggioso e visibile. Io posso; perch ho doppia cittadinanza e parenti con ottimi contatti politici. Secondo il Guardian; alcuni familiari sono nel governo e altri nella Fratellanza musulmana. Ma non servito a proteggerla (non la prima volta: nel 2009 la blogger Tal al Mallohui; 17 anni; fu accusata d’essere una spia degli Usa e condannata a 5 anni di carcere anche se un parente ex ministro di Assad). A fine aprile due giovani dei servizi di sicurezza si sono presentati a casa di Amina; accusandola d’essere un’estremista islamica. Il padre della ragazza ha riso di loro (Ma avete letto cosa scrive?) e li ha convinti ad andarsene. Ma l’hanno cercata a casa ancora. Lei ha rifiutato di raggiungere la madre a Beirut; ma il padre l’ha convinta a nascondersi: Non c’ niente che io possa fare. Va da qualche parte; non dirmi dove. Stai attenta. Ti voglio bene. Amina stata in 4 o 5 citt diverse; girava velata; una volta si nascosta in uno scatolone in un furgone – ha detto al New York Times la sua fidanzata; Sandra Bagaria; che sta a Montreal e ha lanciato l’allarme via Twitter (la pagina Facebook Free Amina Arraf ha gi oltre 300 sostenitori). Anche in fuga; continuava ad aggiornare il blog. Siamo andati a nord e abbiamo aiutato a diffondere scintille nelle citt… abbiamo ascoltato la gente e trasmesso messaggi. Ha raccontato che alcuni manifestanti; temendo che la repressione riesca a schiacciare le proteste pacifiche; intendevano prendere le armi. Io mi sono opposta: vogliamo una nuova Siria… ma se prendiamo il potere uccidendo e torturando; facendo giustizia sommaria; siamo diversi da Loro?. Pare che l’auto nella quale stata portata via avesse sul finestrino un adesivo di Basel Assad; fratello maggiore dell’attuale presidente (che era destinato a succedere al padre ma mor in un misterioso incidente). Saranno stati gli shabiha; i paramilitari fedeli agli Assad a sequestrarla? La cugina scrive: Purtroppo ci sono almeno 18 forze di polizia e numerose milizie e gang di partito. Non sappiamo chi l’abbia presa.

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