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In tempi di crisi diventa tutto più difficile; anche raccontare una bella storia.

L’intossicazione mediatica da cattiva notizia ci aveva stufato: crisi; corruzione varia; licenziamenti di massa; calcioscommesse…basta; volevamo fare una rubrica che informasse ma allo stesso tempo rispolverasse quell’orgoglio nazionale messo in naftalina dopo i Mondiali vinti nel 2006; qualche articolo che aiutasse a scrollarsi di dosso il fango e a gonfiare il petto.

Il quesito principale al quale dobbiamo rispondere per sviluppare questa rubrica potrebbe essere “in cosa siamo migliori degli altri?”

Dopo qualche ora di ricerca sul web ho raccolto i dati cardine della nostra supremazia in particolari ambiti: secondo un rapporto Espad siamo ottimi esploratori nel campo dello sballo: siamo al di sopra della media europea per quasi tutte le sostanzepsicotrope come alcol; droghe leggere e pesanti; colle e solventi incluse: logicamente non ci risparmiamo neanche dal tabacco.

Con tutti questi vizi può capitare di sentirsi male poi: il nostro Servizio Sanitario si classifica 15esimo in Europa; maluccio se si considerache dietro di noi ci sono Paesi la cui storia recente è stata caratterizzata da guerre o grave crack finanziario.

In ambito sanitario viviamo di rendita e bei ricordi intaccati da interessi personali; burocrazia stile sabbie mobili e ospedali spesso fatiscenti: la maggior parte delle migliorie alle strutture sono frutto di iniziative di privati o associazioni.

Un ulteriore mano di vergongna ci è fornita dai dati riguardanti la violenza sulle donne: ci classifichiamo 59esimi su 165; dietro alla Moldavia stuprata dalla tratta delle prostitute e alla Cina sterminatrice di neonate: nel momento in cui scrivo le pagine dei giornali riportano bollettini preoccupanti sulle morti rosa.

Siamo inoltre un Paese grande produttore ed esportatore di armi: circa il 75% del fatturato estero proviene dagli introiti derivati da contatti stipulati in Medio Oriente; zona altamente soggetta a conflitti di ogni tipo; come in quel film con Alberto Sordi “Finchè c’è guerra c’è speranza”.

I dati più inquietanti arrivano dalla mappa mondiale della corruzione ad alti livelli ci classifichiamo in seconda fascia tra le cinque disponibili insieme a parecchi Paesi del Terzo Mondo o Paesi flagellati dal narcotraffico; in prima fascia vi sono prevalentemente i Paesi caratterizzati da dittatura o regime militare.

Il colpo di grazia arriva dalla classifica europea sulla libertà di stampa; nel 2009 ci classificammo penultimi davanti solo alla Turchia: la stampa venne bollata come “semi-libera”; ora la nostra condizione è lievemente migliorata; ma l’informazione rimane pesantemente condizionata da influenze esterne e preferenze politiche; gli amici degli amici ci tengono a fare bella figura.

Non è una bella storia; ma abbiamo detto la verità: siamo storici dell’istante.

Nicholas Capra

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