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Storie di riscatto; di rivalsa dopo un fallimento. Storie di gente che si mette in discussione; in un Italia come la nostra imbalsamata dalle caste dove l’errore è evidenziato con forme di lapidazione più o meno manifeste e poche volte percepito come opportunità per crescere.

L’errore; la battuta d’arresto; la crisi o addirittura il fallimento dell’azienda.E poi il coraggio di rialzarsi dopo aver messo a fuoco la situazione.Ne abbiamo parlato giovedì sera a Torino nell’incontro di presentazione del mio libro“Wwworkers”organizzato daiGiovani Imprenditori CNA; la confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. La vita d’azienda e la Rete; la passione e la voglia di fare. Imprenditori e artigiani; oggi riconvertiti di necessità all’adozione di strumentazioni digitali.

Giovanni ha raccontato come insieme ai suoi due fratelli – dopo la prematura scomparsa del papà – ha deciso di dedicarsi all’impresa agricola di famiglia. L’appezzamento a Santia’; nelle campagne del vercellese; era dedicato da anni alla poco remunerativa coltura del riso. E così insieme hanno deciso di riconvertire la coltura del riso ad orto generico. Poi si sono inventatiLeverduredelmioorto.it; una piattaforma digitale dove ciascuno può coltivare il proprio orto: chi si iscrive online coltiva virtualmente; ma riceve anche “realmente” quattro chili dei propri prodotti coltivati sul web una volta a settimana direttamente a casa con una spedizione. Ogni invio costa 16 euro. Giovanni confeziona le ceste e; insieme ai fratelli; ci mette l’anima in questa nuova impresa di famiglia.

Da Giovanni ad Alessandro.Altra azienda; stessa riscossa; voglia di uscire da una situazione stagnante; con una buona idea e tanta passione. Alessandro Imoda è a capo dellaMycrom; eccellenza italiana nel campo del design; capace di creare un prodotto cult nel complemento d’arredo richiamandosi alla pop-art per le proprie opere. Mycrom è anche detentrice dei diritti mondiali di firme autorevoli; da Diabolik a Topolino. Dopo una grave crisi del fotolito nel settore prestampa – con un fatturato passato in un anno da due milioni e mezzo di euro a meno di 100mila euro – Alessandro ha dismesso i vecchi macchinari;riconvertendosi al digitalee facendo una scelta di campo costosa e rischiosa. Oggi però vende in tutto il mondo; ed è suo il gioiello della nuova Fiat brandizzata Diabolik. Alessandro ha una passione viscerale per la sua azienda e per le sue persone. E dalla capacità di analizzare i suoi errori è riuscito a far rinascere l’impresa di famiglia.

Storia di Giovanni; di Alessandro e di poche altre mosche bianche italiane. In barba a tutte quelle definizioni racchiuse nelle virgolettequesti neo-imprenditori digitali si sono messi in gioco; rischiando in prima persona. Routine per le aziende californiane dove l’errore è indice di crescita; follia per la nostra mentalità.

Ha affermato Joe Biden: “Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi”.

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