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Torna la primavera, torna il buon umore con una nuova stagione del Teatro Sociale di Valenza sotto il titolo di Morire dal ridere.

Si può morire dalle risate, farsi travolgere dalla forza irresistibile della comicità?

Dopo l’esperienza dello scorso anno il Sociale di Valenza rilancia e potenzia con ben cinque eventi, distribuiti da marzo a maggio alternando protagonisti della scena artistica nazionale, applauditissimi da molti anni nei format televisivi di prima serata ed inoltre proponendo l’incontro con il nuovo circo e con formule di comicità emergente.

Una carrellata di spettacoli con differenti stili di umorismo che scrutano le nostre debolezze, indagano sul rapporto di coppia, rappresentano il nostro quotidiano rilevandone contraddizioni e non sense.

VALENZA TEATRO APRE e tu cosa fai ancora a casa?

La rassegna avrà il suo incipit, giovedì 29 marzo (ore 21), con una bellissima quanto affascinante commistione tra la storia dell’arte e l’umorismo. Saranno in scena ne “I migliori quadri della nostra vita”, un critico d’arte e grande divulgatore come Carlo Vanoni ed un comico tra i più prolifici ed acuti del nostro panorama teatrale e televisivo come Leonardo Manera.

Quale straordinario incrocio potranno produrre queste due figure?

La musica e la comicità sono invece componenti fondanti della nuova avventura teatrale di Sergio Sgrilli, volto e voce della tv che da sempre unisce la sua dialettica all’inseparabile chitarra. Il tema che sarà affrontato giovedì 5 aprile con “Visioni di un insonne malato d’amore”, uno spettacolo umoristico ma anche molto poetico, è quello “eterno” dell’amore.

Interessante esplorare ancora la magia del nuovo circo, come linguaggio comico appassionante ed attualissimo. Ne saranno protagonisti, giovedì 12 aprile, due acrobati molto apprezzati e conosciuti, Milo e Olivia, con radici piemontesi ma un animo cosmopolita: il loro “Capucine”, che li vedrà mettere a dura prova le capacità acrobatiche si ambienta infatti a Parigi tra umorismo, eleganza, e perfomance circensi.

E che dire di Francesco Giorda? È già stato ospite in passato a Valenza, e torna giovedì 10 maggio, per conquistare tutti con la sua grande carica di comicità, capace di sviluppare una empatia immediata con il pubblico in virtù del suo “Stand up” di stampo anglosassone. Si diverte Giorda ad affrontare, in maniera impietosa quanto divertente, aspetti della nostra attualità in una società solo apparentemente matura.

Paolo Migone, il comico scarmigliato e con l’occhio nero, mette invece il dito nella piaga delle nostre relazioni uomo-donna così fortemente irrisolte portando in scena, sabato 26 maggio, “Completamente Spettinato”, uno spettacolo dalla comicità pungente che racconta l’innamoramento e l’amore riportandoli sul piano della realtà quotidiana, fatta di incomprensioni, gelosie, rancori e anche cattiverie. Sul palco si affollano così vari personaggi, alcuni dei quali strettamente legati a vicende autobiografiche dell’artista.

IL CALENDARIO:

Giovedì 29 marzo 2018

Leonardo Manera e Carlo Vanoni

in

I migliori quadri della nostra vita

Giovedì 5 aprile 2018

Sergio Sgrilli

in

Visioni di un insonne malato d’amore

Giovedì 12 aprile 2018

Milo e Olivia

in

Capucine

Giovedì 10 maggio 2018

Francesco Giorda

in

Stand up live show

Sabato 26 maggio 2018

Paolo Migone

in

Completamente spettinato

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.

Ingressi: intero 15 euro / ridotto 10 euro (Soci Coop; abbonati stagione APRE)

Abbonamento ai 5 spettacoli: 35 euro

Apertura botteghino: da mercoledì a venerdì dalle ore 16 alle 19; sabato dalle 10 alle 12

Teatro Sociale di Valenza, corso Garibaldi 58

0131.942276 – 324.0838829

www.valenzateatro.itFacebook: Teatro Sociale di Valenza

DIREZIONE ARTISTICA Roberto Tarasco

ORGANIZZAZIONE Angelo Giacobbe /Coop CMC

COORDINAMENTO Marta Cazzulo

Giovedì 29 marzo 2018 – ore 21

I MIGLIORI QUADRI DELLA NOSTRA VITA

di e con Leonardo Manera e Carlo Vanoni

Leonardo Manera, comico, e Carlo Vanoni, esperto d’arte, ciascuno utilizzando il proprio linguaggio, interpretano in questo spettacolo un racconto a due voci che, partendo dall’esperienza personale, narra anche la storia dell’arte in modo fresco e innovativo.

Lo spettacolo “I migliori quadri della nostra vita” non è solo il connubio tra arte e teatro, ma è la rappresentazione delle emozioni e delle sensazioni che si possono incontrare in una vita.

Quest’ultima può appartenere ad ognuno di noi e quindi essere specifica (in questo caso le vicende si riferiscono alla storia personale di Leonardo Manera) ma, allo stesso tempo, può essere il riassunto di tutte le altre vite. E per ogni momento dell’esistenza, per ogni gioia, per ogni passione, per ogni difficoltà, c’è un quadro. La storia di un quadro, che non è più solo olio su tela, ma diviene racconto vivo e vibrante  di uomini e delle loro storie. Ad ogni situazione, ad ogni tappa (e nuovo inizio per la propria vita) che si può incontrare lungo il cammino dell’esistenza, Carlo Vanoni ha dimostrato che esiste un’opera d’arte che ne racconta la stessa emozione.

Manera snocciola brevi sketch, parlando di responsabilità, amore, attesa, ma anche d’inquietudine, di passione, di denaro e di felicità. Vanoni ne arricchisce i contorni descrivendo un quadro, un’opera d’ arte o un affresco per ogni argomento, con dialettica scorrevole e morbida, un excursus appassionato. Vengono così presentati Giotto e “L’Annuncio a Sant’Anna”, Picasso e il suo celebre “Guernica”, il Rinascimento di Raffaello, Botticelli e Paolo Veronesi, fino a “L’Urlo” angosciante di Munch e alle più recenti proposte artistiche di Edward Hopper, Andy Warhol e Christo. Uno show che esalta le abilità affabulatorie di Vanoni e Manera, centrando l’obiettivo di abbinare arte e comicità in modo competente ma fruibile e leggero.

Leonardo Manera, cabarettista ed autore di molti dei suoi testi, ha ottenuto vari riconoscimenti a livello nazionale come ad esempio vincendo nel 1996 il “Festival nazionale del Cabaret” e l’anno seguente il “Festival di cabaret Città di Cremona”, oltre al premio della critica alla “Zanzara d’oro”, trasmesso su Rai Uno. Nel 2011 vince il Delfino d’Oro alla carriera come miglior cabarettista dell’anno al Festival nazionale Adriatica cabaret.

Alcuni suoi personaggi sono diventati particolarmente celebri, come il ventriloquo Vasco, il mimo Mimmo, il depresso monocorde che invia “Un saluto festoso a tutti”, l’alienato che ripete ossessivamente “Adriana … Adriana” o Peter, parodia del ragazzo della provincia bresciana e Petrektek, insieme a Claudia Penoni che impersona Kripztak, nella parodia del cinema polacco.

Dal 1999 inizia l’impegno come attore cinematografico e teatrale. Tra il 2010 e il 2011, diretto da Marco Rampoldi, ha portato sulle scene grazie ad una produzione indipendente il monologo Italian Beauty (Viaggio in un paese di mostri). Sempre con Rampoldi alla direzione, nel 2013 porta in scena il fortunato monologo L’ottimista (il Candido di Voltaire e la Ricerca della felicità).

A teatro nel 2011 è autore ed interprete di Recital, nel quale ripercorre i suoi quarantaquattro anni nell’Italia del XXI secolo attraverso un mix di ricordi personali; nello stesso anno recita nella commedia nera Una notte da paura, diretta da Claudio Fragasso.

Carlo Vanoni si laurea prima in Sociologia a Urbino e poi in Conservazione dei beni culturali a Ca’ Foscari di Venezia. Da vent’anni si dedica a tempo pieno al mondo dell’arte contemporanea, come consulente di varie gallerie d’arte e curatore di mostre.

Con Luca Berta ha pubblicato A letto con Monna Lisa. Storia dell’arte per pendolari, tradotto in inglese (In bed with Monna Lisa) da cui è nato lo spettacolo teatrale L’Arte è una caramella, presentato in molti teatri italiani.

Recentemente ha pubblicato anche Andy Warhol era calvo, una raccolta di articoli scritti per ARTEiNWorld che rappresentano un piccolo saggio sul mondo dell’arte. Ospite di trasmissioni radiofoniche (Radio 101, Radio 2) e televisive (Cominciamo bene estate, Geo&Geo di Rai3) si dedica anche a cicli di conferenze al fine di rendere i linguaggi contemporanei accessibili a tutti.

Giovedì 5 aprile 2018 – ore 21

VISIONI DI UN INSONNE MALATO D’AMORE

di e con Sergio Sgrilli

Un microfono e una chitarra danno voce a pensieri, paure, dubbi e riflessioni di un uomo che viaggia nell’universo dell’amore.

Storie diverse s’intersecano nella sua mente che rilegge le varie figure femminili incontrate, sognate, vissute.

Quadri, immagini, “visioni” in cui oltre a consolidare la verve comica di Sergio Sgrilli, vengono mostrati al pubblico il suo lato introspettivo e le sue doti attoriali. Lo spettatore ha la possibilità di pensare, commuoversi e ridere allo stesso tempo. Di viaggiare pur restando nello stesso luogo.

Anche nello sketch più divertente ho sempre cercato di dire cose leggibili attraverso differenti piani di lettura – sottolinea Sgrilli– . In “Visioni”, con l’aiuto di Daniele Sala, trovo il coraggio di lasciare che il mio viso indossi, oltre alla maschera comica, anche espressioni più complesse e mature.”

Il comico con la chitarra nasce e cresce in riva al mare della Maremma toscana e di quelle terre assorbe la verve polemica e anarcoide. Coerentemente con tutto ciò Sergio Sgrilli (classe 1968) si scopre musicista autodidatta cominciando giovanissimo a calcare le scene.

Decide di dedicarsi esclusivamente alla carriera artistica e comincia a girare l’Italia, esibendosi un po’ ovunque. Nel 1996 si ferma a Milano ed entra nella grande famiglia dello Zelig, che battezza il decollo definitivo della sua carriera. Gli anni seguenti lo vedono spesso in TV, in teatro e gli portano i primi riconoscimenti rilevanti. Su tutti il Premio Walter Chiari, che riceve nel 1999. Dal 2000 al 2006 ha partecipato a tutto ciò che è Zelig in tv e live, per poi tornare nel 2009 a raccontare quanto sia duro fare il padre a 40 anni.

Nel marzo 2012 esce il suo primo disco, Dieci Venti d’Amore, con cui aiuta l’Associazione Italiana Sindrome di Moebius, di cui è testimonial. I proventi del singolo Come va sono devoluti alla Marco Simoncelli Fondazione Onlus.

Giovedì 12 aprile 2018 – ore 21

CAPUCINE

UN VIAGGIO DA RIDERE

di e con Milo e Olivia

regia Milo Scotton e Olivia Ferraris

produzione Milo & Olivia e Fondazione TRG Torino

luci Emanuele Vallinotti

Gli spettacoli e gli equilibrismi di Milo e Olivia intrecciano arte teatrale e circense con poesia, acrobazie e divertimento. Dall’unione delle loro due personalità esplode un nuovo modo di fare circo e di concepire il teatro: un genere che affonda le radici nel nouveau cirque, ma con un intento narrativo più marcato grazie ad una solida drammaturgia.

La storia. Una mademoiselle parigina fugge dal suo matrimonio dove lo sposo si è rivelato troppo affrettato e poco borghese per le sue esigenze. Una fuga dell’ultimo minuto, tra furore e lacrime, un bagaglio extralarge per l’indecisione di cosa mettere in valigia. Il rifiuto del bagaglio all’aeroporto scatena in lei reazioni imprevedibili. Mademoiselle proverà in tutti i modi a smuovere la situazione, sfruttando la sua dignità borghese la sua parlantina, il denaro e persino vaneggiando conoscenze altolocate: ma la valigia non può essere caricata a bordo.

L’ingombrante bagaglio si trasforma così in un palcoscenico. Sotto i riflettori dell’aeroporto e dei passanti, va in scena la più tragicomica delle commedie. Una donna in balia della più profonda rassegnazione di fronte all’obbligo di dover rinunciare a elementi indispensabili per un viaggio last minute. Compagni di avventura sono la pianta Capucine e lo scalda piedi Orelie. Uno spettacolo comico tra assurdo e realtà.

Sarà nel momento più critico, tra lacrime angoscianti e sorrisi amari, che Mademoiselle si accorgerà quanto l’essere borghese non abbia alcun valore di fronte alle difficoltà della vita. Sarà invece il suo saper essere sincera, anche spettinata e struccata, che la porterà a conquistare semplicità e autoironia: un piccolo clown tra le braccia di un enorme trolley d’altri tempi.

Mademoiselle illuminata dal destino partirà così per il suo viaggio, senza aereo, ma con un circo.

Ha deciso: sarà un clown per riscoprire nell’ingenuità l’importanza delle piccole cose. E l’enorme valigia? Una carovana extralarge per raccogliere il bagaglio di una nuova vita.

Milo Scotton e Olivia Ferraris vantano una notevole esperienza internazionale. Milo si è diplomato alla famosa “Ecole Nationale de Cirque” (Cirque du Soleil) di Montréal; Olivia figlia d’arte, si è diplomata all’“Accademia del Circo” di Cesenatico: entrambi hanno completato la loro formazione in California presso la “Dell’arte International Theatre School”. Il talento polivalente consente loro di essere di volta in volta equilibristi, giocolieri, acrobati, danzatori e attori, riuscendo a trascinare il pubblico in modo raffinato e mai banale nelle trame dei loro spettacoli.

Un’appassionata ricerca sta alla base della loro produzione creativa sempre originale, in cui fantasia e immaginazione si alternano a rigore e disciplina con l’intento di creare un intenso sistema tra movimenti, gesti, situazioni comiche e acrobazie mozzafiato. Una scrittura drammaturgica che non si ispira a testi pre-esistenti, adatta ai bambini e agli adulti contemporaneamente, anche se in modalità e con significati diversi.

Giovedì 10 maggio 2018 – ore 21

STAND UP LIVE SHOW

di e con Francesco Giorda

Produzione Teatro della Caduta

Siete pronti ad affrontare le paure e i facili allarmismi del nostro tempo fino alle categorie dell’amore passando per un elisir di lunga vita rinunciando alla democrazia?

Uno spettacolo che fa da controcanto al talk-show televisivo, un incontro tra l’esperienza di 15 anni di teatro di strada e la passione per la comicità sottile e sagace sullo stile classico dello stand-up anglosassone, dove tutto è live e accade “qui e ora”: il pubblico viene tirato in ballo su questioni scottanti e imbarazzanti, senza mezzi termini, con battute feroci e irriverenti.

Il mattatore è Francesco Giorda, un background fatto di arte di strada, clownerie, giocoleria, equilibrismo e completato con esperienze nel cabaret, nella conduzione di live show e nella regia teatrale. Un artista a tutto tondo con una dote unica, frutto della lunga carriera sotto i riflettori: quella di interpretare la sensibilità del pubblico e di farsi seguire, appassionandolo, in tutti i suoi “voli pindarici”.

Niente viene escluso a priori. Ne nasce sempre uno spettacolo inedito, con monologhi, battute sagaci e irriverenti, coinvolgimento del pubblico.

Francesco Giorda, attore comico, autore , regista e videomaker torinese, da 20 anni porta i suoi spettacoli in Italia e in Europa. Dal teatro di strada alla stand-up comedy.
È tra i fondatori del Caffè e Teatro della Caduta, ex tipografica riconvertita in spazio teatrale che da oltre 10 anni rappresenta un riferimento artistico nel cuore di Torino. Ironia, sagacia, capacità di “tenere il palco” sono le sue armi artistiche migliori.

Vincitore del premio Regione Piemonte, assegnato dalla Commissione Regionale per la Valorizzazione dell’Arte di Strada con la seguente motivazione: “Francesco Giorda è un giocoliere non comune nel circuito dello spettacolo di strada; possiede una sorta di energia poliedrica che lo porta a vivere della sua creatività a tutto tondo. Molteplici sono i progetti di cui fa o ha fatto parte Francesco, e ancora di più sono le sue sfaccettature artistiche. Francesco Giorda è un grande trascinatore, che possiede un dono raro: far divertire.”

Celebri le sue interviste fuori dall’ordinario, “Le Interviste Impossibili”, realizzate per le strade di Torino, nelle quali Francesco Giorda interroga i passanti sugli argomenti più svariati.

Sabato 26 maggio 2018 – ore 21

COMPLETAMENTE SPETTINATO

con Paolo Migone

In “Completamente spettinato”, il comico toscano Paolo Migone racconta l’eterno gioco tra uomini e donne, in chiave autobiografica e attraverso il filtro della sua comicità corrosiva. Innamoramento e amore vengono riportati sul piano della realtà quotidiana, fatta di incomprensioni, gelosie, rancori e cattiverie. Sul palco si affollano così vari personaggi, alcuni appartenenti alla vita personale dell’artista, altri alla storia, il tutto presentato all’interno di una scenografia essenziale sulle tavole del palcoscenico.

Protagonista è la parola mordace, a volte irriverente nello stile di questo puro toscano, e la musica che accompagna e scandisce i tempi scenici e di narrazione creando forti suggestioni e picchi emotivi.

In questo spettacolo alla risata spontanea si alternano momenti di riflessione sul teatro e sulla sua finzione, sulla vita e sulle esperienze che la segnano e la condizionano.

Paolo Migone, cabarettista toscano, approda a Zelig dal 2000. Forte di un’esperienza teatrale di anni, camaleontico, dallo stile visionario, sul palco ha la capacità di raccontare, attraverso una gestualità essenziale, situazioni e immagini rievocandole con l’ausilio di uno stile di scrittura sobrio e di grande impatto. Attore, regista e autore teatrale e televisivo, Paolo Migone usa come filtro la sua comicità corrosiva, la sua inimitabile mordacità toscana che caratterizza uno stile inconfondibile. Il suo argomento preferito è l’eterno gioco fra uomini e donne che, pare, fornirgli spunti creativi inesauribili con un occhio sempre attento ai costumi contemporanei, alla realtà del suo tempo. Le sue verità, il suo punto di vista passano attraverso il clima surreale che Migone riesce magicamente a ricreare in ogni sua esibizione. Mettetelo su un palcoscenico ed il palcoscenico diverrà una fucina di invenzioni senza sosta. Non ha confini nella sua fantasia, ci sorprende con continue deviazioni della narrazione, ci illumina con trovate verbali, ci folgora con lampi di improvvisazione, corre con l’umorismo come un torrente in piena percorre la valle, risaie, maremme, dirupi, prati fioriti e quando arriva al mare, il mare non sa più che pesci pigliare.

Nel suo spettacolo c’è verismo, surrealismo, malinconismo, risatismo, è un labirinto intricato come la mente di Paolo Migone, nella quale ci si può infilare senza paura, perché in fondo si trova sempre l’uscita…o l’entrata di un nuovo labirinto.