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La vicenda ben nota alla cronaca giudiziaria e nazionale di Valle San Bartolomeo è arrivata a un’altra triste puntata della sua storia. La notte prima del ballottaggio; il dirigente comunale incaricato ha firmato il contratto con la società di costruzione davanti ad un notaio; non in Comune e senza la decenza che si richiederebbe a funzionari pubblici quando si è esecutori di politici il cui mandato è in sostanza scaduto. Chiaramente il dirigente ha soltanto eseguito ed è ancora lì al suo posto; ben altra via hanno; invece; preso la giunta e il sindaco allora sì in carica ma soltanto formalmente.

La gravità dell’accaduto determina la vanificazione di anni di battaglie dei cittadini e soprattutto lede quel buon senso; al di là delle norme; doveroso da parte degli uomini pubblici e politici di non forzare una situazione che è sotto inchiesta giudiziaria. I motivi ce li dirà la storia futura e le aule giudiziarie. L’aver firmato il contratto segna una via di non ritorno; altra cosa sarebbe stato mantenere lo status quo del Pec che è uno strumento sempre revisionabile. Insomma per alcuni questo affare si deve fare.

Il comitato di Valle San Bartolomeo; con in testa il suo presidente Paolo Bellotti; che ricordiamo aver pagato amaramente le sue scelte di giustizia e legalità ( il suo partito non l’ha più ricandidato al Consiglio Comunale; ndr) unitamente al Movimento 5 Stelle; già nell’aprile scorso; avevano diffidato il Comune di proseguire sulla via del contratto; appellandosi alla valutazione del rischio sismico; che i tragici avvenimenti dell’Emilia confermano; essendo Valle San Bartolomeo catalogata a rischio 3. La diffida non ha sortito esiti.

Il Comitato; seppur indebolito per timore delle vicende giudiziarie; però non demorde: hanno chiesto ed ottenuto dalla nuova giunta la garanzia di impegno da parte dell’istituzione comunale; puntano sulla non concessione da parte del Comune dell’autorizzazione che il cantiere dovrà necessariamente chiedere per il passaggio dei mezzi; e soprattutto vigileranno anche a Ferragosto perchè temono un blitz che li faccia risvegliare al mattino con le ruspe ben collocate ed in bella vista. Se ciò dovesse avvenire; costituiranno un osservatorio permanente di controllo e ogni minima mancanza o carenza; per esempio di sicurezza sul lavoro; sarà motivo di blocco dei lavori.

Ricordiamo che a Valle San Bartolomeo sono centinaia le case sfitte ed invendute; ricordiamo che le colline sono franose come documentato dalle foto e il buon senso dice a noi e si spera anche ai magistrati; che voler costruire a tutti i costi case che resteranno invendute con un investimento di 5 milioni di euro; ha il sentore; ma é soltanto buon senso; di ben altro.

Fausta Dal Monte

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