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Carte fasulle; raggiri; descrizioni di incidenti improbabili; per non dire grotteschi. E’ la mappa che descrive la grande truffa dei falsi incidenti stradali; vera spina nel fianco delle compagnie di assicurazione. Davvero imbarazzanti alcune descrizioni di sinistri che i liquidatori hanno visionato: come la nonna 85enne che; ignara; impenna la propria Suzuki finendo contro un’auto; oppure i tre a bordo di una smart.Ma gli esempi; come riporta il Corriere della Sera; sono molti: dalle vittime di colpi di frusta che diventano testimoni di incidenti il giorno dopo; grazie a una miracolosa guarigione; alle auto che hanno decine di incidenti al mese; fino agli arti ingessati. Il tutto con tanto di documentazione; ovviamente fasulla; contraffatta o rubata.

“La truffa alle assicurazioni sta diventando come il contrabbando – dice l’assessore provinciale di Taranto. E’ come un ammortizzatore sociale”. Intanto però le inchieste; sempre più numerose; smascherano piccoli e grandi raggiri; che fanno salire ovviamente il costo delle assicurazioni. Che pagano tutti.

Finti poveri a Padova
Nell’autocertificazione per la borsa di studio si dichiaravano appartenenti ad una famiglia indigente; ma andavano a lezione in Porsche. E’ uno dei casi scoperti dalla Guardia di finanza di Padova nell’ambito dei controlli sulle dichiarazioni rese dagli universitari per richiedere contributi e benefici allo studio. Le erogazioni pubbliche al momento recuperate ai non aventi diritto ammontano ad oltre 280mila euro.Carte fasulle; raggiri; descrizioni di incidenti improbabili; per non dire grotteschi. E’ la mappa che descrive la grande truffa dei falsi incidenti stradali; vera spina nel fianco delle compagnie di assicurazione. Davvero imbarazzanti alcune descrizioni di sinistri che i liquidatori hanno visionato: come la nonna 85enne che; ignara; impenna la propria Suzuki finendo contro un’auto; oppure i tre a bordo di una smart.Ma gli esempi; come riporta il Corriere della Sera; sono molti: dalle vittime di colpi di frusta che diventano testimoni di incidenti il giorno dopo; grazie a una miracolosa guarigione; alle auto che hanno decine di incidenti al mese; fino agli arti ingessati. Il tutto con tanto di documentazione; ovviamente fasulla; contraffatta o rubata.

“La truffa alle assicurazioni sta diventando come il contrabbando – dice l’assessore provinciale di Taranto. E’ come un ammortizzatore sociale”. Intanto però le inchieste; sempre più numerose; smascherano piccoli e grandi raggiri; che fanno salire ovviamente il costo delle assicurazioni. Che pagano tutti.

Finti poveri a Padova
Nell’autocertificazione per la borsa di studio si dichiaravano appartenenti ad una famiglia indigente; ma andavano a lezione in Porsche. E’ uno dei casi scoperti dalla Guardia di finanza di Padova nell’ambito dei controlli sulle dichiarazioni rese dagli universitari per richiedere contributi e benefici allo studio. Le erogazioni pubbliche al momento recuperate ai non aventi diritto ammontano ad oltre 280mila euro.Carte fasulle; raggiri; descrizioni di incidenti improbabili; per non dire grotteschi. E’ la mappa che descrive la grande truffa dei falsi incidenti stradali; vera spina nel fianco delle compagnie di assicurazione. Davvero imbarazzanti alcune descrizioni di sinistri che i liquidatori hanno visionato: come la nonna 85enne che; ignara; impenna la propria Suzuki finendo contro un’auto; oppure i tre a bordo di una smart.Ma gli esempi; come riporta il Corriere della Sera; sono molti: dalle vittime di colpi di frusta che diventano testimoni di incidenti il giorno dopo; grazie a una miracolosa guarigione; alle auto che hanno decine di incidenti al mese; fino agli arti ingessati. Il tutto con tanto di documentazione; ovviamente fasulla; contraffatta o rubata.

“La truffa alle assicurazioni sta diventando come il contrabbando – dice l’assessore provinciale di Taranto. E’ come un ammortizzatore sociale”. Intanto però le inchieste; sempre più numerose; smascherano piccoli e grandi raggiri; che fanno salire ovviamente il costo delle assicurazioni. Che pagano tutti.

Finti poveri a Padova
Nell’autocertificazione per la borsa di studio si dichiaravano appartenenti ad una famiglia indigente; ma andavano a lezione in Porsche. E’ uno dei casi scoperti dalla Guardia di finanza di Padova nell’ambito dei controlli sulle dichiarazioni rese dagli universitari per richiedere contributi e benefici allo studio. Le erogazioni pubbliche al momento recuperate ai non aventi diritto ammontano ad oltre 280mila euro.

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