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Un bimbo di nove anni è morto nell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino per un incidente alla centrale di distribuzione dell’ossigeno dove erano in corso dei lavori. Il piccolo era già in gravissime condizioni ed era ricoverato nel reparto Terapia Intensiva. L’intervento del personale ha impedito che l’incidente coinvolgesse altri pazienti con ulteriori drammatiche conseguenze.Era venuto dal Venezuela; con i genitori; per curare una grave forma di leucemia in uno dei centri di eccellenza della sanita’ italiana. Nel capoluogo piemontese; invece; ha trovato la morte. Nella centrale erano in corso dei lavori e il Procuratore aggiunto di Torino; Raffaele Guariniello; ora vuole capire e vederci chiaro. Ha immediatamente aperto un’inchiesta e con i Nas e’ subito andato di persona a fare un sopralluogo in quell’ospedale dove oggi e’ stata sfiorata una tragedia ben piu’ grave. Nel momento dell’incidente; oltre al piccolo venezuelano; vi erano altri cinque bambini che respiravano grazie alla rete di distribuzione dell’ossigeno: due erano in sala operatoria per un intervento chirurgico; altri due nel reparto Rianimazione-Terapia intensiva insieme al venezuelano; un altro ancora nel reparto Cardioanestesia. Contrariamente alla piccola vittima; nessuno di loro respirava ossigeno puro al cento per cento e per questo si sono salvati. La loro era una miscela di aria e ossigeno e – garantiscono i responsabili del Regina Margherita – non si sono neanche accorti di quello che stava succedendo. Chi se n’e’ accorto subito – stando sempre alla ricostruzione riferita dall’ospedale – e’ stato il personale del Regina Margherita. Secondo il loro racconto; sono arrivati due segnali di allarme: quello della centrale di distribuzione dell’ossigeno e quello dei macchinari che segnalano il livello di ossigeno nel sangue dei pazienti. E’ scattata l’emergenza: i sei bambini sono stati soccorsi; sono stati ventilati utilizzando le bombole di ossigeno; cinque di loro stanno bene; per il sesto non c’e’ stato nulla da fare. Stava gia’ malissimo: erano due anni che si sottoponeva a pesanti terapie per battere la leucemia. Dal Venezuela; grazie a una collaborazione con le strutture sanitarie italiane; era arrivato a Torino; era stato sottoposto a trapianto di midollo e da una ventina di giorni era in Terapia intensiva. Per il suo fisico debilitato; quei minuti senza ossigeno non hanno lasciato scampo. Le strutture del Regina Margherita hanno gia’ preparato una relazione che e’ stata inviata al pm Guariniello; al Direttore Regionale della Sanita’; Paolo Monferino; e al Presidente della Regione Piemonte; Roberto Cota. Tutto il materiale che e’ stato e sara’ raccolto – hanno assicurato dalla Regione – sara’ messo a disposizione della Procura per fare chiarezza sull’incidente. Indaghera’ anche la Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. ”E’ un episodio grave; su cui va fatta una verifica immediata”; ha detto il suo presidente; Ignazio Marino; che ha gia’ chiesto l’intervento dei Carabinieri dei Nas e che domani riferira’ i risultati dell’istruttoria ai capigruppo della Commissione. Con loro valutera’ se aprire formalmente un’inchiesta con ”l’intento – ha spiegato – appurare le cause di quanto accaduto e non di stimolare un clima di caccia alle streghe intorno all’ospedale e ai medici”.

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