dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Figlio illegittimo; non conobbe mai il padre naturale. E’ stato molto amato e molto odiato.

Giovanna Favro

Che storia; e che vita incredibile; quella di Steve Jobs. Se invece di essere semplicemente un informatico di immenso successo è diventato un mito; un’icona; un guru; è per quella vita incredibile e ribelle; per i suoi inizi folli e geniali; per una biografia che ha del pazzesco anche nei dettagli più intimi.

Non era ancora nato; e già era fuori dagli schemi: nel 1955; a San Francisco – una città non esattamente qualsiasi – venne al mondo dalla relazione fra uno studente di origine siriane (Abdulfattah Jandali; divenuto poi gestore di casinò a Reno; in Nevada) e la compagna di studi Joanne Schieble. I due non erano sposati; e quel bambino non lo volevano. La mamma lo partorì senza manco informare il papà. E così Steve fu adottato da una modesta coppia di impiegati californiani; Paul e Clara Jobs. Negli anni ha rivisto la madre naturale; ma non ha mai voluto stringere la mano al padre. Incontrò invece la sorella; nata due anni e mezzo dopo di lui da quella coppia di studenti. Si chiama Mona; è una scrittrice; e scoprì di avere un fratello grazie a un investigatore privato.

Un fratello davvero bislacco; appariva Steve a chi lo incontrava da ragazzo. Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al college di Portland; in Oregon; dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India; tornò; e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero; pensate un po’; i corsi di calligrafia. Chissà cosa ne avrebbe pensato; di quel ragazzino; il genitore italiano medio.

Eppure; in un garage della California; Steve Jobs crea i computer. Li inventa. Da zero. E bisogna guardare in faccia la media dei nostri ragazzi di vent’anni quando si legge che fondò la Apple Computer nel 1976; a soli 21 anni. Con un amico; grazie a un prestito di un negozio di elettronica.
A 25 anni; quel piccolo arrogantello; già vale 100 milioni di dollari. Dato per morto più di una volta – in un caso ci fu anche un annuncio ufficiale – ha una biografia costellata di curiosità; e forse di leggende. Dicono che abbia avuto una figlia naturale e che non l’abbia mai riconosciuta. Dicono che in azienda fosse amato e odiato in pari misura: certe volte era cattivissimo; anzi crudele; capace di licenziare per un niente. Ma sapeva anche esaltare al massimo chi gli piaceva e gli pareva sufficientemente forte e creativo.

E’ storia; invece; che la Apple; la sua creazione; l’abbia cacciato a pedate. I manager non lo sopportavano. Ma lo implorarono di tornare; e gli rimisero in testa la corona di numero uno; quando si trovarono con la Apple ridotta a un guscio vuoto. Di quel pazzo arrogante c’era un bisogno assoluto.

I maniaci dell’informatica lo trasformarono in un’icona. Era fuori dagli standard in ogni dettaglio; dalla scelta dipresentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali; al look ultra minimal; con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. «Il vostro tempo è limitato – disse l’inventore dell’iPod; l’ iPhone e l’ iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi; che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario».

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x