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Dati alla mano; non certamente terrorismo psicologico. I prezzi pagati agli agricoltoriper la frutta estiva sono crollati con un calo medio del 29 per cento; ma sugli scaffali per iconsumatori continuano incredibilmente a salire con un aumento medio dell’1;6 per cento.Solo per fare qualche esempio nel 2011 le pesche e le nettarine vengono pagate la metàrispetto a dieci anni fa al produttore agricolo che per potersi permettere un caffè al bar nedeve vendere cinque chili.Mentre i prezzi della frutta riconosciuti al produttore in campagna crollano – denuncianoil presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni- per i consumatori sugli scaffali del supermercato aumentano. Si tratta del risultato delledistorsioni e delle speculazioni che si verificano nel passaggio della frutta dal campo allatavola. A causa delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della fruttadall’azienda agricola al carrello della spesa i prezzi almeno triplicano; ma possono aumentareanche di 5 o 6 volte”. Quest’estate si è allargata senza giustificazioni la forbice dei prezzi della frutta frescatra produzione e consumo. Una situazione che danneggia gli agricoltori costretti a lavorare inperdita; ma anche i consumatori che potrebbero acquistare maggiori quantità e a condizionipiù vantaggiose. Gli esempi non mancano secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del servizioSms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. La scomparsa del frutteto italiano ha effetti economici; ambientali; paesaggisticied anche per la salute perché rischia di privare i consumatori della freschezza di prodottiindispensabili per il benessere raccolti vicino a casa.Le motivazioni della crisi attuale sono congiunturali come l’andamento meteorologico cheha provocato la maturazione contemporanea di produzioni e l’emergenza dell’ “EscherichiaColi” che ha causato il contenimento dei consumi; ma sotto accusa ci sono soprattuttol’inadeguatezza delle normative comunitarie per la prevenzione e la gestione delle crisi dimercato e la distribuzione commerciale che non è riuscita fino ad ora ad arrivare ad offrireprodotti di qualità al giusto grado di maturazione e ad un prezzo equo per produttori econsumatori. Interventi per il settore ortofrutticolo:Predisposto un documento comune. In considerazione della grave crisi di mercato che sta attraversando il settoreortofrutticolo; con particolare riferimento alle pesche e alle nettarine; le quattro organizzazioniagricole; Coldiretti; Cia; Confagricoltura; e Copagri; hanno predisposto un documentocomune.Il documento nasce in forma congiunta; in quanto le organizzazioni firmatarie si sonopresentate al presidente Coldiretti Sergio Marini chiedendo di poter lanciare un progettocomune. Le organizzazioni agricole hanno condiviso che la crisi è dovuta ad una componentecongiunturale e soprattutto a fattori strutturali in quanto si sono dimostrate inefficaci lemisure relative alla programmazione; commercializzazione e promozione che hanno favoritoprevalentemente; ancorchè indirettamente; il sistema della distribuzione. Pertanto; secondole organizzazioni; è necessario intervenire con un piano di ristrutturazione del settore chepreveda un adeguamento della strategia nazionale dell’attuazione dell’organizzazione dimercato dell’ortofrutta; che tenga conto in particolare della prevalenza delle risorse destinatealle fasi di produzione agricola. Occorrono; inoltre; l’attivazione di un fondo mutualisticoper affrontare le crisi; lo sviluppo di polizze multirischio; una riconversione varietale; laristrutturazione delle attività commerciali delle organizzazioni dei produttori per evitare conflittie concorrenza; rivedendo la normativa nazionale per la loro costituzione unicamente su baseagricola; una migliore trasparenza della filiera commerciale; la razionalizzazione delle modalitàdi confezionamento; la definizione di un soggetto nazionale che in trasparenza asseveri leprevisioni produttive; di mercato e di consumo; misure il contrasto alla concorrenza sleale eil sostegno nei confronti di Bruxelles dell’aumento dell’indennità di ritiro. Le organizzazioniagricole ritengono urgentissimo un autorevole intervento del Ministero per le Politiche agricole;alimentari e forestali nei confronti della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) finalizzatoa sottoscrivere l’accordo interprofessionale pesche e nettarine; a regolamentare l’uso delsottocosto e della scontistica e a ridurre i tempi di pagamento sui prodotti deperibili. Inoltre ènecessario che il Ministero per le Politiche agricole; alimentari e forestali; con il coinvolgimentodelle Regioni; attivi tutti i meccanismi previsti dalla regolamentazione comunitaria per le crisidi mercato. Nella difficile situazione di crisi vanno peraltro agevolati gli interventi sul credito afavore delle aziende agricole.

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