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Da tempo era in crisi e per salvare gli 80 lavoratori; la ditta Gino Rossi di Pontecurone; storica azienda leader nello sviluppo e produzione di tecnologie per il caffè; è stata fusa per incorporazione con la Brasilia di Retorbido; altra società del Gruppo Rossi con circa 150 dipendenti. Della Gino Rossi restano lo stabilimento e il marchio; ma dal punto di vista societario è stata trasformata in un’unica azienda che si chiama Brasilia. La fusione per incorporazione – spiega Marco Malpassi della segreteria provinciale Fiom Cgil – è servita per rendere l’azienda più efficiente dal punto di vista organizzativo; pur mantenendo i due stabilimenti di Pontecurone e di Retorbido. Restano le difficoltà relative alla disponibilità finanziaria. Il lavoro non manca; ma l’azienda fatica a pagare fornitori e stipendi. Servirebbe un’iniezione di liquidità; non è pensabile continuare a navigare a vista. Alcune attività; inoltre; come la produzione dei macinini; hanno cessato e si dovrà provvedere alle riallocazioni professionali. Le parti si incontreranno la prossima settimana per l’eventuale gestione degli ammortizzatori sociali. La fusione è arrivata dopo la fumata nera avvenuta nei giorni scorsi in Provincia causa la mancata presentazione dei dirigenti dell’azienda del nuovo Piano Industriale .

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