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Dopo sei mesi di indagini i Carabinieri della Compagnia di Tortona hanno concluso un’attività di contrasto allo spaccio di droga che li ha visti impegnati nel territorio di Tortona e Castelnuovo Scrivia.

Dal mese di dicembre 2017 all’Arma di Tortona sono pervenute numerose segnalazioni da parte di  cittadini di Castelnuovo Scrivia che lamentavano come non fosse più tranquilla e sicura la frequentazione dell’Ambiente Scrivia, solitamente utilizzato per passeggiate, per la pesca sportiva e anche da ragazzi che si recavano in visita al “loro albero”, lì piantato, come la legge prevede, in occasione della loro nascita. Le notizie indicavano la incessante presenza di persone che, “nascoste” tra la vegetazione per tutto il giorno, ne uscivano per incontrare brevemente altri individui, i quali si allontanavano poi in tutta fretta, percorrendo l’argine del torrente.

Fin dai primi servizi di osservazione svolti, appariva evidente di come tali movimenti corrispondessero a compravendita di sostanze stupefacenti, da parte di un gruppo di magrebini clandestini che si alternavano nella presenza, anche a gruppi di più persone. La prosecuzione delle attività ha infatti permesso di individuare il loro capo in EL ABBASSI Omar, classe 1997, detto MIMMO. Questo assoldava alternativamente suoi connazionali clandestini sul territorio italiano (tra cui due latitanti poi tratti in arresto) che accompagnava, partendo da Milano con auto intestate a prestanome, nella zona del torrente Scrivia.

Sul posto, mentre MIMMO inviava SMS e messaggi WhatsApp ai clienti, avvisandoli dell’inizio della vendita, i connazionali si nascondevano tra la fitta vegetazione, dove rimanevano dalla mattina alla sera di tutti i giorni, compresi quelli delle festività Natalizie (giorni in cui le ordinazioni si impennavano), incuranti della pioggia e delle nevicate che l’inverno scorso hanno interessato tutta la zona.

Gli spacciatori, a segnali prestabiliti, anche grazie alla presenza di alcune vedette che controllavano l’eventuale presenza delle forze dell’ordine e portavano loro il pranzo, si recavano verso i numerosissimi clienti per la cessione dello stupefacente. I circa duecento acquirenti identificati erano studenti minorenni, operai sessantenni, bidelli, meccanici, parrucchieri, panettieri, farmacisti, disoccupati e “punkabbestia”. Tra questi vi era chi acquistava per uso personale e chi si riforniva dal “grossista” per poi rivendere la droga a terzi una volta raggiunta la città di provenienza.  I compratori giungevano infatti dal tortonese, da Voghera, da Novi Ligure, da Alessandria, da Acqui Terme, da Canelli, da Genova e da Milano, in quanto i prezzi qui praticati erano estremamente concorrenziali. Un grammo di eroina costava 20 euro mentre con 70 euro si acquistava la cocaina, risultata pura al 90 %.

I consumatori, vista la particolare modalità di vendita, avevano denominato Castelnuovo Scrivia la “Piccola Rogoredo” con chiaro riferimento al quartiere della città di Milano famoso per la presenza di un fiorente mercato di droga all’aria aperta, frequentato incessantemente da tossicodipendenti.

Una volta ottenute le prove necessarie, è stato deciso di operare un blitz, con il necessario intervento delle unità cinofile antidroga dell’Arma, che ha dato gli esiti sperati, sebbene in un primo tempo “MIMMO” fosse riuscito a fuggire, gettandosi tra i rovi, dopo avere colpito il militare che lo aveva bloccato. Le immediate ricerche permettevano di rintracciarlo il giorno seguente a Milano, dove veniva sottoposto a fermo, poi convalidato e tramutato in ordine di custodia cautelare in carcere, dove è attualmente ristretto.

Nel corso dell’intera operazione, comunicata per le sue peculiarità e i suoi risvolti alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno,  sono stati arrestati in flagrante 14 soggetti (tra cui 6 residenti nel tortonese, 2 nell’alessandrino, 1 a Voghera, 3 a Genova e 2 a Milano) e denunciati in stato di libertà altri 15 individui, tra cui le vedette, che avevano svolto attività anche di tipo logistico, avvisando gli spacciatori della presenza delle forze dell’ordine in cambio di un trattamento di favore in occasione degli acquisti, la cui posizione è ora vaglio della magistratura per le violazioni di spaccio di stupefacenti e detenzione a fini di spaccio.

Alcuni dei responsabili devono rispondere anche di favoreggiamento personale e resistenza a pubblico ufficiale, poiché all’atto del controllo, per sottrarsi all’arresto, forzavano un posto di blocco dei Carabinieri.

Ingente la quantità di droga sequestrata: quasi 5 chilogrammi di hashish, 70 grammi circa di marijuana, 100 grammi di eroina, 55 grammi di cocaina e una decina di flaconi di metadone.

Si ritiene che, dopo tale azione repressiva, la cittadinanza possa tornare a fruire liberamente e senza paure dell’Ambiente Scrivia.

   

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"