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Riceviamo e pubblichiamo di seguito un comunicato della Confagricoltura di Alessandria:

“Ci stanno a cuore le sorti del Paese; dell’agricoltura e delle sue aziende. Per questo chiediamo ai partiti ed alle coalizioni di tornare ad una politica orientata alle imprese; al loro ruolo nel e per il mercato; in maniera che esse possano continuare a garantire in pieno quel contributo sociale che sono capaci di dare e che spesso; a torto; non viene loro riconosciuto”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Alessandria e Piemonte Gian Paolo Coscia al termine della riunione dei Quadri Dirigenti sulle elezioni del 24 e 25 febbraio.
“La risposta che la politica deve dare è la governabilità – ha proseguito Coscia – In tale ottica sollecitiamo il confronto serrato con tutte le forze politiche in campo e lo vogliamo sui programmi; sui contenuti; sulle azioni da porre in essere per la crescita del Paese. Alla politica ribadiamo che lo sviluppo dell’agroalimentare è nodale; contribuisce al superamento della crisi; alla crescita; rafforza l’economia”.
“Alla politica chiediamo sforzi per la ‘normalità’ – ha osservato il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi – Vogliamo un ‘Paese normale’; con centri decisionali ed istituzioni efficienti e non stratificazioni; siamo favorevoli alla riforma del titolo V della Costituzione. Con una riduzione delle provincie con un alleggerimento dei costi della politica e della burocrazia”.
Nell’attuale situazione congiunturale cinque sono le aree che; ad avviso di Confagricoltura; debbono essere intraprese in via prioritaria e con incisività dall’azione del Parlamento e del Governo: credito; fisco; mercato del lavoro; green economy; conoscenza; ricerca e sviluppo; infrastrutture.
“Occorre rivedere la normativa in materia di Imu; con particolare riferimento ai beni strumentali – ha concluso il direttore dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli Parodi – Va anche sostenuta l’approvazione della delega fiscale al governo che consenta di intervenire sul sistema tributario per modificare la filosofia di fondo a cui si ispira la attività di prelievo; nonché per offrire un quadro di certezze per gli operatori”.

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