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Fare in fretta e ottimizzare i tempi. Sono questi ormai i punti chiave del Comitato strategico del Centro Regionale per la Ricerca, la Sorveglianza e la Prevenzione dei rischi da amianto, che anche nell’incontro di questo pomeriggio, 5 dicembre, a Casale Monferrato ha voluto ribadire, mantenendo però sempre molto alta l’attenzione affinché tutti i passaggi siano monitorati per garantire la massima trasparenza ed efficienza nei confronti dei malati e dei cittadini.

«Ancora una volta – ha spiegato il sindaco, nonché presidente del Comitato strategico, Giorgio Demezzi – si è dimostrato la ferma volontà di arrivare, nel minor tempo possibile, alla vera e propria nascita dell’Unità Funzionale interaziendale Asl AL – Aso per la diagnosi e la terapia del Mesotelioma. Per questo motivo si è deciso, dopo l’approvazione del progetto esecutivo, di dar mandato all’Asl AL e all’Afeva di inviare entro Natale la lettera di richiesta di sblocco dei fondi accantonati dalle transazioni unilaterali tra i cittadini e lo svizzero Schmidheiny».

Oltre al progetto è stato anche definito il regolamento per la costituzione e la gestione del fondo per la ricerca in tema di cure e di prevenzione, per la diagnosi e la terapia: «Con questo regolamento – ha proseguito il presidente Demezzi – andiamo a definire puntualmente come saranno gesititi i fondi a disposizione dell’Unità Funzionale, affinché, in modo trasparente, si possa avere in ogni momento l’effettiva constatazione del loro utilizzo».

Gli step, quindi, proseguono celermente, grazie soprattutto alla stretta collaborazione e coesione d’intenti dei componenti il Comitato strategico: «Nell’auspicare che i tempi siamo ristretti per la nascita dell’Unità Funzionale – ha voluto sottolineare l’assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera – devo ringraziare tutti per l’ottimo lavoro svolto e per il risultato raggiunto: sarà un esempio per tutti e sono certo che durerà nel tempo».

Durante la seduta il sindaco Giorgio Demezzi ha voluto anche sottolineare come, oltre alla fondamentale collaborazione con Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino – che entrerà a far parte dell’Unità Funzionale attraverso un protocollo specifico –sia importante il coinvolgimento anche dell’Università del Piemonte Orientale: «L’Avogadro ormai da anni sta facendo importanti studi in quest’ambito e credo sia doveroso coinvolgerla, affinché sul tema della ricerca si possa trovare la massima collaborazione e condivisione dei risultati e delle competenze. Analogo discorso lo si può fare per l’associazionismo privato, dove in alcuni casi svolge un’attività importantissima di supporto ai malati».

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