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TARANTO – Il gip Martino Rosati del Tribunale di Taranto ha firmato poco fa la scarcerazione di Michele Misseri che ha lasciato il carcere alle 19. La decisione stata presa in tempo di record dopo che lavvocato Franco Cristofaro; difensore dellindagato; aveva presentato in mattinata listanza di scarcerazione. Dopo il s della procura il gip ha accolto linvito del legale dellindagato che si trova in carcere dal 7 ottobre scorso superando abbondantemente il periodo di detenzione cautelare che per il reato che gli contestano (soppressione di cadavere) di sei mesi. Al contadino di Avetrana; quindi; la procura ha derubricato le contestazioni che erano di omicidio volontario in concorso con la figlia Sabrina e sequestro di persona. Davanti al carcere c stata una gran ressa di giornalisti. L’ex detenuto sarebbe entrato in casa con la figlia Valentina. IL GIALLO DEL RICOVERO – In realt; in casa; Michele Misseri non ha trascorso che poche ore. In serata infatti un’ambulanza del 118 lo ha trasportato presso l’ospedale di Taranto. Secondo quanto ha riferito la figlia Valentina; l’ordinanza per il Tso (trattamento sanitario obbligatorio) sarebbe stata firmata dal sindaco di Avetrana. IL PROVVEDIMENTO DEL GIP – La circostanza che Michele Misseri non abbia partecipato al delitto della nipote Sarah Scazzi; compiuto; secondo laccusa; da Sabrina con il concorso morale della mamma Cosima; il gip la desume anche da unintercettazione ambientale captata il giorno prima della confessione del contadino di Avetrana che port al suo fermo e al ritrovamento del corpo della 15enne. Il gip analizza lintercettazione nellordinanza della scorsa settimana con la quale ha disposto la cattura di Cosima Serrano; moglie di Michele Misseri. Dice luomo in una frase tradotta dal dialetto: Mi dispiace per la mia famiglia se vanno… (incomprensibile; ndr) io adesso li scoprir… cosa vogliono dire; dicano quelli… andata cos; che vogliono fare; fanno a tua figlia… io non li credo se uno non fosse voluto andare…. Per il giudice; il riferimento di tali affermazioni allomicidio di Sarah ed alla soppressione del suo cadavere; frasi che seguono la convocazione delluomo in caserma per il giorno successivo. Dalle frasi – ragiona il giudice – si comprende che levento doloroso riguardava la propria famiglia (“mi dispiace per la mia famiglia”) e che; fino ad allora; era stato tenuto nascosto ovviamente per proteggerla (“o m li scoprir”). E si capisce pure che la sua scelta non condivisa dagli altri componenti di essa (cosa vogliono dire; dicano quelli… andata cosi). SEGRETO DEVASTANTE – Inoltre; Michele Misseri consapevole che; da quel che egli ha ormai deciso di fare; deriveranno conseguenze pregiudizievoli per la figlia (“cosa vogliono fare; fanno a tua figlia”): e questa non pu che essere Sabrina; poich – come s detto – Valentina vive a Roma. Secondo il gip Rosati; nel momento in cui; da solo; Misseri pronuncia quelle parole; ormai non pi capace di mantenere un segreto cos devastante e; nonostante le pressioni ricevute per stare zitto; s deciso a parlare; accettando anche quelle che sarebbero potute essere le conseguenze dannose per sua figlia Sabrina. La quale – non pu che desumersi – ; dunque; la responsabile del tragico fatto che egli si accingeva a rivelare. Peraltro – scrive ancora il giudice – linciso io non li credo attesta due ulteriori circostanze: che lomicidio era avvenuto in assenza di Michele; e che; in secondo luogo; pi persone lo volevano inutilmente convincere di qualcosa. Infine – sostiene il giudice – considerando che Sabrina e sua madre erano certamente in casa nel lasso di tempo in cui avvenuto lomicidio; codesto inciso ulteriormente indicativo del fatto che esso si sia verificato allinterno dellabitazione e non nel garage: luogo non certamente frequentato da costoro; ma semmai da Michele; molto probabilmente sceso cost dopo larrivo di Sarah. Da ultimo il giudice analizza il significato dellaffermazione se uno non fosse voluto andar; frase che attesta – sostiene Rosati – che Michele Misseri abbia ricevuto per lo meno la richiesta di recarsi da qualche parte (se non proprio lordine; come peraltro pi logico ritenere; visti i delineati caratteri delle sue donne di casa ed i descritti equilibri familiari; che lo vedevano spesso soccombente). Tale sua affermazione; letta – sottolinea il magistrato – alla luce dellimmediato trasporto del povero corpo di Sarah lontano da casa; nelle campagne del paese; e del fatto che proprio egli si sia occupato di tale incombente; d conferma del fatto che; in quel soliloquio e sofferto sfogo; Michele si riferisse proprio allomicidio di sua nipote.

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