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Anche la provincia di Alessandria si prepara ad accogliere il repentino abbassamento della temperatura, dopo un inizio di novembre caldo rispetto alla norma: una situazione che rischia di provocare danni ingenti alle coltivazioni in campo.
In “pericolo” ci sono le verdure e gli ortaggi e se il periodo di grande freddo si prolungherà il bilancio rischia di essere particolarmente pesante per le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, radicchio e broccoli.
Nessun problema invece per i prodotti già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi che sono, peraltro, un ottimo alleato per affrontare il grande freddo.

E’ quanto affermano Roberto Paravidino e Simone Moroni, presidente e direttore della Coldiretti alessandrina, nel commentare gli effetti del brusco abbassamento delle temperature. “La struttura della vegetazione non era affatto preparata a questo repentino calo: in particolare, – precisano Paravidino e Moroni – in pianura le più esposte sono le verdure e gli ortaggi coltivati all’aperto mentre per quelle in serre occorre affrontare i maggiori costi del riscaldamento”.
Se negli allevamenti, soprattutto di polli e maiali è pesante il conto del riscaldamento, in un momento difficile di crisi, per le serre destinate alla coltivazione di piante, fiori e ortaggi non è stato ancora emanato il decreto di attuazione della norma contenuta  nel “Decreto del Fare” che rende applicabile l’agevolazione sul gasolio con il taglio dell’accisa: a rischio c’è un settore di punta dell’agroalimentare Made in Italy che serve il mercato nazionale ed alimenta anche un consistente flusso di esportazioni.

“Con le temperature che vanno sotto zero – sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – è, infatti, necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per gli imprenditori che, negli ultimi ventiquattro mesi, complice anche per l’aumento del costo dei carburanti, hanno visto esplodere le bollette energetiche”.
Ed emerge su tutti un dato allarmante: con il brusco abbassamento delle temperature sono oltre 10 milioni gli italiani al freddo che non  riescono a riscaldare adeguatamente la propria abitazione.
Con l’arrivo delle gelate si chiude un anno con un andamento climatico particolarmente segnato da eventi estremi che hanno provocato all’agricoltura danni ingenti: ripercussioni che si rifletteranno anche sui consumi con l’inflazione che frena e svuota il carrello della spesa facendo registrare un calo degli acquisti che rischia di contagiare anche il Natale.
“C’è il rischio deflazione perché la situazione economica generale del Paese – concludono il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – non è in grado di sopportare aumenti di prezzi che si riflettono sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull’andamento dei consumi”.

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