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Tortona.

La sera del 26 maggio 2017, i Carabinieri di Tortona hanno arrestato in flagranza di reato il cittadino marocchino OUSSALH EL HOUSSIN, di anni 42, pregiudicato, disoccupato, domiciliato in via Pernigotti, ritenuto responsabile del reato di illecita detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio.

L’uomo, già noto per trascorsi precedenti giudiziari, è stato sorpreso dai militari all’interno dell’appartamento dove è ospite di un connazionale e, durante la perquisizione locale, è stato trovato in possesso di circa 70 grammi di hashish suddivisi in dosi, oltre ad alcune dosi di marijuana e cocaina e alla somma di denaro contante di 925 euro, frutto dei proventi dello spaccio.

Anche nei confronti del connazionale dell’arrestato, inquilino munito di contratto di affitto, sono in corso verifiche poiché trovato in possesso di alcune dosi di sostanza stupefacente.

OUSSALH EL HOUSSIN, accusato di illecita detenzione finalizzata allo spaccio, è stato arrestato e tradotto nella mattinata del 27 maggio presso il Tribunale di Alessandria, che ha confermato l’arresto e disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere in attesa del processo.

La zona cittadina denominata “del Lavello”, nella quale hanno operato i carabinieri, era da tempo oggetto di attenzione dei militari, che avevano ricevuto alcune segnalazioni da cittadini preoccupati dall’anomala presenza di giovani ed extracomunitari.

Ovada.

I militari dell’Aliquota Operativa del NOR di Acqui Terme hanno deferito in stato di libertà, con l’accusa di produzione di sostanze stupefacenti un 27enne ovadese, già noto alle forze di polizia.

I militari, nell’ambito delle attività volte al contrasto del fenomeno, hanno avviato uno screening nell’ambito della giurisdizione fino a giungere al 27enne. La perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire sei piante di marijuana, dell’altezza di circa 50 cm e circa 10 grammi di sostanza stupefacente. Tutto è stato posto sotto sequestro e per l’uomo è scattato il deferimento in stato di libertà.

Acqui Terme.

I militari della Stazione di Acqui Terme hanno deferito in stato di libertà, con l’accusa di simulazione di reato, un 27enne di Strevi.

Il giovane, diverse settimane fa, si era presentato ai Carabinieri di Acqui Terme denunciando presunti prelievi fraudolenti sulla sua carta di credito. La particolarità di questi prelievi, peraltro, era di avvenire in diversi luoghi della Città della Bollente.

Immediatamente, i militari hanno avviato le indagini, partendo dai luoghi dove risultavano essere avvenuti i prelievi, con l’acquisizione di testimonianze e filmati della videosorveglianza.

Con grande sorpresa hanno quindi visto il 27enne ritirare i soldi dai vari sportelli bancomat.

Lo stesso, evidentemente, pensava di farla franca riuscendo a intascare il denaro e a essere risarcito tramite l’assicurazione dell’istituto bancario.

Acqui Terme.

I militari della Stazione di Acqui Terme, coadiuvati dallo SPRESAL della locale ASL, a seguito di diverse segnalazioni, hanno effettuato una serie di controlli nei cantieri di edilizia scolastica attualmente attivi nel centro abitato.

Presso il cantiere di Piazzale Allende, gli operanti hanno riscontrato numerose violazioni alla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Al termine del controllo, quattro soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, fra cui il titolare dell’azienda appaltatrice, i titolari di due aziende subappaltatrici e il coordinatore per la sicurezza, responsabili, a vario titolo, di non aver controllato le condizioni di sicurezza o di non aver fornito gli opportuni dispositivi di protezione.

Ammontano invece a oltre 16.000 euro le sanzioni pecuniarie contestate e che, se saldate nei tempi previsti, permetteranno di estinguere i reati.

Nel corso del controllo, i militari della Stazione di Acqui hanno identificato anche tutti i lavoratori presenti, circa una quindicina, facendo emergere la presenza di un cittadino moldavo 32enne residente nel bergamasco con a carico un mandato di cattura internazionale.

L’uomo, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti nel proprio paese, è stato arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Alessandria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che a breve si interfaccerà con l’omologa autorità moldava per l’eventuale estradizione.

Acqui Terme.

Sabato 27 maggio, i militari dell’Aliquota Radiomobile del NOR di Acqui Terme hanno tratto in arresto, in flagranza di reato e con l’accusa di atti persecutori, DE ROSA Antonio, campano 45enne, dimorante in un comune dell’acquese.

I militari sono intervenuti in una via del centro cittadino di Acqui Terme chiamati dalla ex convivente del DE ROSA che, mentre passeggiava assieme al nuovo compagno e ai figli, veniva seguita dall’uomo che la minacciava e la ingiuriava.

I militari, prontamente intervenuti, hanno fermato il DE ROSA e lo hanno condotto in caserma.

La donna, dalla fine della relazione con il DE ROSA, risalente a diversi mesi prima, era divenuta oggetto delle intimidazioni dell’uomo, fatte di minacce e di ingiurie a lei, ai figli e al nuovo compagno.

Le indagini avviate nei mesi precedenti, a seguito della denuncia della donna, avevano portato il Questore di Alessandria a irrogare a carico del DE ROSA l’ammonimento per gli atti persecutori posti in essere. Ma l’uomo, che oltre alle condotte persecutorie aveva anche omesso di pagare l’assegno di mantenimento previsto per il sostentamento dei figli, aveva proseguito nell’attività delittuosa, portando i Carabinieri a informare la Procura di Alessandria perché valutasse l’emissione di provvedimenti cautelari a suo carico.

Nel frattempo, dopo i fatti di sabato, il DE ROSA è stato però tratto in arresto per atti persecutori pluriaggravati e, su disposizione del P.M. di turno, condotto presso la Casa Circondariale di Alessandria.

Alessandria.

Identificato dai Carabinieri di Alessandria e denunciato per lesioni personali l’autore dell’aggressione avvenuta in piazza Ambrosoli la sera di mercoledì 24 maggio. Si tratta di un 49enne, senza fissa dimora, pregiudicato e già ben conosciuto dai Carabinieri di Alessandria per i suoi trascorsi, il quale aveva rotto il braccio a un farmacista. Quella sera, alle 21.30 circa, il farmacista si trova nella piazza con il suo meticcio al guinzaglio e il suo cane veniva aggredito da un altro cane, con guinzaglio ma libero di muoversi perché non afferrato dal suo padrone. Il farmacista cercava di dividere i cani, ma in quel frangente un uomo seduto nei pressi di un’aiuola si alzava e lo minacciava verbalmente di lasciare stare il suo cane. Quest’uomo era in compagnia di un’altra persona claudicante e l’aggressore all’improvviso si impossessava della stampella dell’amico e, dopo averla alzata in aria, cercava di colpirlo alla testa. La vittima alzava il braccio destro per coprire il volto e veniva colpito all’avambraccio destro. Poi l’aggressore restituiva la stampella all’amico e scappavano entrambi verso il centro città, mentre il farmacista chiamava il 112 e sul posto giungeva una pattuglia dell’Arma alla quale raccontava quanto successo. Si recava quindi al pronto soccorso dove veniva riscontrata la frattura dell’ulna e varie contusioni al gomito, per una prognosi di trenta giorni di cure. Dopo la denuncia del farmacista, iniziavano subito le indagini dei militari della Stazione Alessandria Principale e del Nucleo Operativo della Compagnia che partivano dalla dettagliata descrizione dell’aggressore e del suo cane. I militari restringevano subito il campo, capendo rapidamente chi poteva essere l’aggressore. Per questo motivo veniva preparato un album fotografico contenente anche la foto del 49enne, il quale veniva riconosciuto senza alcun dubbio come l’aggressore di piazza Ambrosoli. Veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per lesioni personali aggravate.

Castellazzo Bormida.

I Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per furto aggravato due cittadini italiani di 33 e 31 anni, residenti in provincia di Asti, pluripregiudicati. La denuncia prende avvio dall’inseguimento del 16 maggio di una Opel Corsa effettuato da una volante della Polizia di Alessandria, conclusosi con uno speronamento nella rotonda di via Don Giovine e con l’arresto di un uomo da parte della Polizia. Sull’auto venivano ritrovati pettorine, finti apparecchi elettronici, radioline e altro che facevano pensare ad alcuni furti in abitazione nei confronti di persone anziane. L’intuizione dei Carabinieri di Castellazzo è risultata corretta perché infatti ricordavano due episodi in cui era stata notata la Opel Corsa di cui le vittime avevano però rilevato la targa errata perché contraffatta. In tali circostanze i ladri si erano spacciati per addetti dell’acquedotto, del gas, carabinieri o altro e, come è stato accertato, avevano colpito anziani appena rientrati dalla spesa o dall’ufficio postale. Mettevano in atto il loro piano riferendo agli anziani che l’acqua risultava inquinata con mercurio, che poteva danneggiare i loro gioielli e che l’unico modo per metterli al sicuro dal deterioramento era metterli in frigorifero, oppure dicendo alle vittime che erano avvenuti dei furti nella loro zona e dovevano controllare quanto da loro custodito in cassaforte. Distraevano quindi gli anziani e, dopo essersi impossessati dei preziosi, si davano alla fuga. Un episodio è accaduto il 12 maggio a Borgoratto Alessandrino nei confronti di una coppia del posto dove un solo ladro si era presentato come addetto dell’acquedotto e di cui le vittime avevano fornito una descrizione molto precisa e dettagliata. Aveva una pettorina e un apparecchio elettronico in mano, e accedeva nella casa delle vittime chiedendo di controllare il contatore dell’acqua e poi l’acqua che scorreva dai rubinetti perché presumibilmente inquinata da mercurio. Quando gli anziani aprivano i rubinetti e l’acqua scorreva, l’apparecchio elettronico del ladro emetteva un suono, e l’uomo riferiva che l’acqua era contaminata e pericolosa, dicendo anche che i gioielli e il denaro potevano andare distrutti. Chiedeva quindi di raccogliere tutto l’oro e il denaro e di depositarlo nel frigo. La coppia raccoglieva catene, orecchini, girocollo, orologi e altro e lo depositava in frigo, e il ladro, a quel punto, mandava la coppia in bagno e in giardino per verificare nuovamente di che colore fosse l’acqua che scorreva dai rubinetti. Intanto, si impossessava dei gioielli, del valore di circa 3000 euro, e scappava e solo in quel frangente la coppia scopriva il raggiro subito. Dopo la denuncia i militari acquisivano le immagini delle telecamere di Borgoratto e notavano che l’auto utilizzata dal ladro era una Opel Corsa, ma la targa era risultata contraffatta. Saputo dell’inseguimento della Polizia proprio di una Opel Corsa, i carabinieri di Castellazzo acquisivano la foto dell’arrestato e veniva quindi preparato un album fotografico. La coppia riconosceva senza alcun dubbio come il ladro presentatosi a casa loro proprio il 33enne arrestato il 16 maggio al termine dell’inseguimento. Il secondo episodio riguardava un fatto accaduto a Castellazzo il 10 marzo quando una coppia di anziani era stata vittima di un furto in abitazione da parte di due uomini che però si erano spacciati rispettivamente per addetto dell’acquedotto e carabiniere. Il furto di gioielli, del valore complessivo di 1500 euro, era avvenuto con l’ingresso in casa prima dell’addetto dell’acquedotto che voleva controllare i sifoni di scarico dell’acqua e, poco dopo, arrivava un uomo che si spacciava per carabiniere, il quale diceva che c’era stato un furto nelle case della zona e che aveva recuperato delle foto. Le vittime verificavano che i portafoto mostrati dal finto carabiniere erano stati effettivamente presi dalla loro camera da letto, constatando anche che mancavano effettivamente dalla loro camera da letto. Il Carabiniere chiedeva poi di verificare che nella cassaforte ci fossero tutti i loro preziosi e, dopo averla aperta, veniva aiutato dal finto addetto all’acquedotto a mettere tutti i preziosi in una scatola dicendo che avrebbero portato tutto in caserma per controllare gli oggetti. Poco dopo uscivano di casa e si davano alla fuga. Anche in questo caso i Carabinieri di Castellazzo preparavano un album fotografico contenente anche la foto del 33enne e delle persone che nel tempo erano state fermate in sua compagnia. La coppia riconosceva senza alcun dubbio come i ladri presentatisi a casa loro il 33enne e un 31enne, parenti tra loro. Entrambi venivano quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per i furti in abitazione commessi nei confronti degli anziani.

Felizzano.

I Carabinieri della Stazione di Felizzano hanno denunciato per ricettazione di una bicicletta un cittadino rumeno di 48 anni, senza fissa dimora e pregiudicato. La sua denuncia risale alle 19.30 circa del 22 maggio quando una pattuglia di Felizzano veniva inviata a Solero perché era stato segnalato un uomo sospetto a bordo di una bicicletta, di cui veniva fornita precisa descrizione. L’uomo veniva intercettato a Solero nella piazza del municipio e, una volta identificato, gli veniva chiesto conto della bicicletta che presentava il lucchetto della catena forzato. Prima riferiva di averla presa alla stazione ferroviaria del paese, poi cambiava la sua versione dei fatti riferendo ai militari che gli era stata regalata da una persona nei pressi della stazione ferroviaria di Alessandria. L’uomo non era ovviamente credibile nelle sue dichiarazioni e, vista la forzatura del lucchetto, la bicicletta non era sicuramente di sua proprietà, motivo per cui veniva sequestrata e lui denunciato all’Autorità Giudiziaria per ricettazione.

Castellazzo Bormida.

I Carabinieri della Stazione di Castellazzo hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 67 anni, residente in provincia di Cosenza, pregiudicato anche per fatti analoghi. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata a metà aprile da una donna del posto la quale riferiva che alla fine di marzo, navigando su un sito di vendite online, aveva visto in vendita quattro cerchi in lega con relativi pneumatici al prezzo di 300 euro più 30 euro per le spese di spedizione e aveva deciso di acquistarli. La donna contattava il venditore, il quale chiedeva l’intero pagamento della somma mediante accredito su carta postepay. Riceveva quindi il numero di carta postepay su cui effettuare il bonifico ed effettuava regolarmente il versamento dei 330 euro, aspettando l’arrivo dei cerchi e delle gomme. Non vedendoli arrivare, dopo una settimana provava a contattare il venditore il quale però era sparito ed irrintracciabile e non aveva mai effettuato la spedizione del prodotto. Capito quanto accaduto, la vittima presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. I militari accertavano quindi che il numero di telefono contattato e il numero di postepay fornito erano appartenenti all’uomo che venivano pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Alessandria.

Nuovi controlli anti-alcol da parte dei Carabinieri della Compagnia di Alessandria nel territorio di competenza per contrastare condotte di guida alterate dall’abuso di bevande alcoliche. Due le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza nella notte di domenica 28 maggio, con il ritiro immediato delle loro patenti di guida o permessi per circolare. Il primo denunciato era un cittadino italiano di 47 anni, residente in provincia di Alessandria, con precedenti di polizia. L’uomo veniva fermato da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile a San Giuliano Vecchio alla guida di un’auto di proprietà di terza persona. Viste le sue condizioni fisiche, veniva sottoposto al test dell’etilometro che accertava un tasso alcolemico di circa 1,65 g/l. Per lui la denuncia all’Autorità Giudiziaria mentre il mezzo veniva affidato a persona in grado di guidare. L’uomo, già stato sorpreso per ben due volte in passato a guidare in stato di ebbrezza, non era ancora tornato in possesso della patente, ma a seguito delle previste visite mediche aveva appena conseguito un certificato medico che gli consentiva nuovamente di guidare. Tale certificato medico veniva ritirato, visto che era il documento che gli consentiva di condurre veicoli. Il secondo denunciato era un cittadino italiano di 52 anni, residente in provincia di Alessandria e pregiudicato. L’uomo veniva fermato dai Carabinieri della Stazione Alessandria Principale in via Teresa Michel alle 03.00 circa della stessa notte alla guida della sua auto perché manteneva una condotta di guida non lineare. Viste le sue condizioni fisiche, veniva sottoposto al test dell’etilometro che accertava un tasso alcolemico di oltre 1,40 g/l. Per lui la denuncia all’Autorità Giudiziaria e ritiro immediato della patente mentre l’auto veniva sequestrata perché anche sprovvista di revisione e assicurazione e affidata all’uomo che dovrà custodirla in un luogo non soggetto a pubblico passaggio. Per tali violazioni veniva anche sanzionato pesantemente ai sensi del Codice della Strada.

Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per falsità materiale commessa da privato in certificazioni o autorizzazioni amministrativamente un cittadino albanese di 26 anni, residente in provincia di Alessandria. L’uomo, fermato dalla pattuglia alle 15.30 del 27 maggio a Felizzano sulla SP 10 alla guida della propria autovettura, esibiva ai militari una patente di guida rilasciata dalle autorità albanesi risultata palesemente contraffatta nei caratteri di scrittura e per la mancanza di alcuni particolari zigrinature. Il documento veniva ovviamente sequestrato per i successivi accertamenti e l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria. Ovviamente il 26enne veniva anche sanzionato amministrativamente ai sensi del codice della strada per guida senza patente e la sua auto veniva sottoposta a fermo amministrativo di tre mesi.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"