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Alessandria.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alessandria hanno arrestato, per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e falsità materiale del privato in autorizzazioni amministrative, Victor VATAMAN, cittadino moldavo di 24 anni. Nello stesso contesto hanno denunciato per furto e per il reato di permanenza illegale su territorio italiano lo stesso 24enne ed altri suoi due connazionali di 26 e 33 anni, quest’ultimo pregiudicato. Verso l’una di notte del 5 febbraio, una gazzella veniva inviata presso la concessionaria RESICAR di Spinetta Marengo ove era stata segnalata la presenza di tre persone aggirarsi con fare sospetto nei pressi del perimetro della struttura e all’interno del piazzale. Sul posto vi era uno dei responsabili dell’attività commerciale che riferiva ai militari che da un furgone nuovo ivi parcheggiato era stata smontata una ruota. Inoltre, erano state rubate anche altre ruote da altri veicoli presenti nel piazzale. Tutto ciò era avvenuto intorno alle 23.30 circa precedenti, quando le telecamere avevano ripreso tre persone aggirarsi nel piazzale della concessionaria. I militari attivavano immediatamente le ricerche, appurando che un furgone con targa straniera si aggirava in zona e che quella stessa sera i suoi occupanti si erano rivolti a un gommista per riparare un pneumatico forato. Poco dopo, nel piazzale del cimitero di Spinetta, i militari trovavano due ruote nuove e una ruota usata che, risultate smontate dai veicoli della RESICAR, venivano recuperate e restituite al responsabile della ditta. Verso le successive ore 03.00 la pattuglia controllava la zona retrostante il parco Marengo ove veniva notato il furgone con targa moldava in precedenza segnalato, parcheggiato in una strada isolata. Al suo interno venivano sorpresi tre cittadini moldavi, trovati in possesso di una ruota nuova completa di pneumatico e varia attrezzatura necessaria per il suo montaggio. Anche questa ruota e la relativa attrezzatura risultavano rubate alla RESICAR. I tre venivano quindi identificati, ma dalla perquisizione del borsone di VATAMAN saltavano fuori una carta di identità e una patente rilasciate dalla autorità bulgare e non dalla Moldavia, suo paese di origine. Questi documenti, pur presentando la sua effige fotografica riportavano dati anagrafici di un’altra persona di cittadinanza bulgara. L’uomo negava che i documenti fossero suoi, ma la foto non lasciava adito a dubbi. Pertanto essi venivano posti sotto sequestro per gli ulteriori accertamenti del caso in ordine alla loro provenienza. Tali documenti infatti, rilasciati dalla Bulgaria, che è uno stato dell’Unione Europea, permettono al loro possessore di circolare e guidare senza limitazioni nell’intero territorio dell’UE, cosa invece impossibile con gli stessi documenti rilasciati dalla Moldavia. VATAMAN veniva quindi arrestato per il possesso di documenti falsi, mentre tutti e tre venivano denunciati per il furto delle ruote e per la permanenza irregolare sul territorio nazionale. Trattenuto nelle camere di sicurezza stamane veniva liberato come disposto dall’A.G..

Valenza.

I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione per arresto provvisorio, emesso dalle Autorità Ucraine ai fini estradizionali, nei confronti di NELIN Maksym, ucraino di 35 anni con precedenti di polizia.

La segnalazione giungeva al Comando Arma di Valenza per il tramite della Direzione Centrale di Polizia Criminale del Ministero dell’Interno italiano, dall’Ufficio Interpol ucraino, in quanto sul conto dell’uomo pendeva un ordine di carcerazione per il reato di truffa, punito con la reclusione fino a 12 anni. Il 35enne, trovandosi a Milano quale dipendente del consolato ucraino, nel 2010 conobbe un uomo ucraino colpito da leucemia, il quale era in cura in un ospedale milanese, con spese a carico del servizio sanitario nazionale italiano. Ciononostante, al fine di ottenere un rimborso anche dal ministero della sanità ucraino, i genitori dell’uomo presentarono in patria idonea richiesta. Per appropriarsi di tali fondi statali, il NELIN consegnò all’uomo un documento falso, successivamente inviato all’autorità ucraina, con cui lo stesso NELIN ottenne il rimborso delle spese sanitarie.

L’uomo, titolare di un banco oro nella zona COINOR di Valenza, veniva arrestato e accompagnato presso il carcere “Cantiello e Gaeta”, a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Torino, dove si trova in attesa della richiesta di estradizione da parte delle autorità ucraine.

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione di Alessandria Principale hanno arrestato, su ordine di esecuzione di pena detentiva, e posto in detenzione domiciliare TNAIB Hassan, marocchino di 35 anni, pluripregiudicato. L’uomo deve scontare, in stato di detenzione domiciliare, una pena residua a un anno, tre mesi e 24 giorni di reclusione e 3.000 euro di multa per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Fatti da lui commessi in Alessandria da marzo ad aprile del 2009. In quei mesi, venne sorpreso più volte a spacciare cocaina e hashish e quindi arrestato e denunciato. La sua condanna era intervenuta nel dicembre 2011 al Tribunale di Alessandria ed era divenuta definitiva nel maggio 2013.

Alessandria.

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per invasione di edifici, danneggiamento e violazione di domicilio un marocchino di 42 anni e un algerino di 36 anni, pluripregiudicati e clandestini sul territorio nazionale. Il marocchino veniva anche denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.

I militari di una gazzella intervenivano poco dopo le 10.00 del 4 febbraio in via Lumelli perché era stata segnalata un’occupazione abusiva di un alloggio. Sul posto, i militari trovavano l’amministratore di una società che possiede alcuni alloggi in un palazzo, il quale aveva bloccato due stranieri che indicava come gli autori dei danneggiamenti sulla porta di ingresso di un’abitazione di sua proprietà, da loro precedentemente occupata perché trovati all’interno. Inoltre, gli stessi si erano resi autori di danneggiamenti sulle porte di accesso ad altri alloggi, sulla porta di accesso al solaio e su diverse porte di accesso alle soffitte, queste ultime pertinenze di abitazioni regolarmente occupate, locali che loro avevano occupato nell’ultimo mese in diversi momenti e circostanze. L’amministratore della società riferiva che a inizio gennaio tre alloggi occupati da maghrebini erano stati liberati con l’intervento della forza pubblica, su richiesta dell’istituto vendite giudiziarie, perché sottoposti a pignoramento e comprati da lui nel corso della relativa asta. Venivano quindi liberati i tre alloggi ma alcuni nordafricani occupavano un altro alloggio di proprietà di altra società, che però riusciva a sua volta a farli allontanare. I due maghrebini però, seppur cacciati dall’altro alloggio, non demordevano e decidevano di restare nel palazzo, occupando nuovamente uno dei tre alloggi dell’amministratore, dove peraltro erano già stati fino al mese scorso, e dove la mattina del 4 febbraio venivano sorpresi. I militari accertavano anche che i due, nell’ultimo mese, dopo aver forzato la porta di accesso al solaio, avevano anche forzato le porte di quattro soffitte in uso ad altre famiglie che abitano nel palazzo. Nel corso della perquisizione dei due, il 42enne marocchino veniva trovato in possesso di quattro cacciaviti di grosse dimensioni, che aveva dentro una borsa, presumibilmente utilizzati per forzare tutte le porte dei locali da loro occupati abusivamente, che venivano sequestrati. I due venivano quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per l’occupazione abusiva degli alloggi sfitti, per la violazione di domicilio dei sottotetti perché pertinenze di abitazioni e per il danneggiamento aggravato delle porte forzate.

Sempre i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria, il giorno successivo, hanno nuovamente denunciato per furto il 42enne marocchino.

Infatti, una pattuglia, intorno alle 20.00 del 5 febbraio, interveniva presso l’Esselunga di corso Borsalino in quanto il personale di vigilanza aveva fermato l’uomo con della merce rubata. Giunti sul posto, i militari accertavano che l’addetto alla vigilanza aveva visto il 42enne prelevare dagli scaffali parecchi prodotti e metterli nel giubbotto e nelle tasche, recandosi poi alle casse, dove pagava del pane e della birra per un euro e mezzo, per poi allontanarsi. Appena superata la barriera, veniva però fermato e invitato a restituire i prodotti non pagati. I militari accertavano il furto e restituivano al responsabile dell’esercizio commerciale al merce, del valore di oltre 50 euro, mentre il 42enne veniva nuovamente denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto.

Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per rifiuto di eseguire il test dell’etilometro una 39enne residente in provincia.

Una pattuglia, alle 22.00 del 5 febbraio, fermava un’autovettura condotta dalla donna, e di proprietà di altra persona, che percorreva via Casale a forte velocità, zigzagando vistosamente. I militari constatavano i sintomi dell’alterazione evidenziati dalla donna e il forte odore di alcool proveniente dall’abitacolo e richiedevano alla stessa di sottoporsi al test dell’etilometro. Davanti al categorico rifiuto della 35enne, i carabinieri procedevano alla denuncia all’Autorità Giudiziaria, sanzionando inoltre amministrativamente la stessa per guida in stato di ebbrezza, a seguito di accertamento sintomatico.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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