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Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno arrestato per furto aggravato G.R., cittadino italiano di 44 anni, e D.B., cittadina serba di 29 anni, entrambi con precedenti di polizia. La pattuglia di Solero, già nel capoluogo per rinforzare il dispositivo di controllo del territorio, veniva inviata alle 12.30 circa del 16 novembre al supermercato “Galassia” del quartiere Cristo perché gli addetti alla vigilanza avevano bloccati una coppia di ladri in possesso di merce non pagata. Il vigilante aveva notato i due entrare e girare per un po’ di tempo tra i banchi vendita. Successivamente li vedeva uscire e pagare nella cassa self service un solo pacco di pannolini per bambino, cosa che lo insospettiva perché avevano girato per lungo tempo tra gli scaffali della biancheria intima. Visto che i due erano anche molto nervosi e guardinghi, appena superate le casse li fermava e chiedeva di controllare la merce acquistata e di restituire eventuale merce non pagata. A quel punto, l’uomo prendeva dalle tasche del suo giubbotto numerosi capi di abbigliamento intimo per donna mentre la donna prendeva dalla sua borsetta della biancheria intima da donna e numerosi prodotti estetici per capelli. Intanto giungeva sul posto la pattuglia dei carabinieri e i militari accertavano il furto di tutti quei prodotti ai quali erano state staccate le etichette con il codice a barre. Ma oltre questo, i militari controllavano anche il pacco di pannolini, unico prodotto regolarmente pagato, e si accorgevano che aveva un taglio su un lato della confezione. Dentro il pacco, tra i pannolini, i due avevano nascosto un paio di occhiali da vista al quale avevano staccato l’etichetta col codice a barre e il sistema antitaccheggio. Effettuato un giro tra gli scaffali dove è normalmente riposta la merce rubata, venivano trovate le etichette staccate e gettate per terra dai due ladri. Viste le aggravanti della violenza sulle cose e dell’avere usato il pacco di pannolini come nascondiglio della merce, i due venivano arrestati per furto aggravato e successivamente venivano accompagnati preso le loro abitazioni in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza direttissima prevista per il pomeriggio del 17 novembre. La merce, del valore complessivo di 132 euro, veniva interamente restituita al responsabile dell’esercizio commerciale.

Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti un cittadino marocchino di 37 anni, pregiudicato, residente in provincia di Alessandria, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Alle 15.00 circa del 16 novembre una pattuglia si recava presso la casa dell’uomo per controllare la sua presenza in casa e il rispetto delle prescrizioni impostegli con la misura degli arresti domiciliari. Nel corso della verifica nella casa dell’uomo, i militari notavano in un vassoio portafrutta un frammento di hashish, successivamente risultato del peso di 0,6 grammi. Considerato che l’uomo era stato posto agli arresti domiciliari per questioni inerenti gli stupefacenti, i militari eseguivano una perquisizione domiciliare trovando anche due flaconi di metadone, per circa 100 ml di prodotto, di cui non sapeva giustificare il possesso perché non iscritto al Serd e quindi non autorizzato a detenere tale sostanza. Inoltre, nascosta in una tasca interna di un giubbotto veniva trovata la somma di 140 euro suddivisa in banconote di piccolo taglio. Considerato anche che non svolge alcun lavoro e ha precedenti specifici, lo stupefacente e il denaro venivano sequestrati e il 37enne veniva nuovamente denunciato per detenzione i fini di spaccio di stupefacenti.

Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sull’identità personale e violazione delle norme sull’immigrazione un cittadino albanese di 43 anni, residente in provincia di Alessandria, pluripregiudicato e clandestino. Intorno alle 16.00 del 15 novembre, l’uomo si era avvicinato al muro perimetrale della caserma di Solero e aveva urinato sulla parete dello stabile. Dalla caserma, vedendo la scena dalle telecamere, uscivano immediatamente due carabinieri che invitavano l’uomo, in evidente stato di ebbrezza, a ricomporsi e a entrare in caserma per procedere nei suoi confronti, ma lui, per tutta risposta, li spintonava e li strattonava perché voleva finire ciò che stava facendo. Una volta bloccato, venivano chiesti i suoi documenti e le sue generalità, ma l’uomo si rifiutava di fornirli e il suo documento veniva trovato nelle tasche solo nel corso della perquisizione personale eseguita prima di farlo entrare in caserma. I militari venivano quindi a sapere che l’uomo era stato su un treno regionale che da Alessandria porta ad Asti ed era stato invitato a scendere a Solero perché privo di biglietto. Appena sceso dal treno si era diretto nel piazzale antistante decidendo di urinare proprio sul muro della caserma dei carabinieri, probabilmente non accorgendosi neanche, a causa dello stato di ebbrezza, che era la caserma del paese. Risultato clandestino sul territorio nazionale, veniva anche fotosegnalato e denunciato all’Autorità Giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sull’identità personale e violazione delle norme sull’immigrazione, venendo anche sanzionato amministrativamente, per una somma di circa 3500 euro, per ubriachezza molesta e atti contrari alla pubblica decenza.

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno denunciato per truffa in concorso due cittadini italiani, un uomo di 39 anni e una donna di 36 anni, residenti in provincia di Pavia. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata i primi giorni di ottobre di quest’anno da un uomo del posto il quale riferiva che a luglio, navigando su un sito di vendite online, aveva visto in vendita tre telefoni cellulari al prezzo di 900 euro e aveva deciso di acquistarli visto che il prezzo complessivo era conveniente. La venditrice lo invitata a effettuare il relativo bonifico sulla postepay di un uomo di cui forniva numero e documento di identità. La vittima effettuava subito il bonifico e aspettava l’arrivo dei telefoni nei tempi previsti per la consegna. Non vedendoli arrivare, contattava la venditrice la quale riferiva di problemi con i trasportatori. Visto che la situazione si protraeva nel tempo, l’uomo chiedeva la restituzione della somma di denaro. In alcune occasioni gli veniva riferito, con delle scuse, che non era riuscita a effettuare il rimborso della somma, finché un giorno la donna comunicava di avere restituito la somma di 900 euro. In realtà la somma non era mai stata restituita alla vittima la quale, capito quanto accaduto, presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. I militari accertavano quindi che il numero di telefono contattato e il numero di postepay fornito erano appartenenti alla donna e all’uomo che venivano pertanto denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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