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In questi giorni; a tenere banco nelle notizie di cronaca relative al mondo del lavoro; vi è la vicenda delle aziende agricole Lazzaro di Castelnuovo Scrivia; interessate da una protesta di un nutrito gruppo di extracomunitari.
Ieri pareva raggiunto un accordo per garantire la ripresa dell’attività; e il conseguente rispetto del contratto che l’azienda ha con un gruppo della Grande Distribuzione Organizzata. Il gruppo dei dimostranti che sostava davanti alle aziende; con la richiesta di far lavorare un numero di dipendenti quattro volte superiore a quello necessario per la raccolta degli ortaggi; ha impedito di fatto la ripresa.
“Questa vicenda – commenta Carlo Ricagni; presidente della Cia di Alessandria – si presenta con molte ombre e zone grigie; dove le ragioni delle parti si vanno a confondere tra loro. Come associazione siamo certi che gli organi di controllo accerteranno con imparzialità le responsabilità.

Se sono state commesse delle irregolarità i datori di lavoro sono pronti a far fronte ai loro doveri”.
“I dimostranti chiedevano – prosegue Ricagni – di far lavorare da subito tutti i 32 componenti del presidio allestito davanti alle aziende Lazzaro. Ciò era impossibile sia perché occorre comunicare il giorno prima l’assunzione del lavoratore sia perché non c’era una tale fabbisogno di manodopera. Al momento la raccolta viene effettuata solo dai titolari dell’azienda e nessun altro può accedere; nonostante la presenza delle forze dell’ordine”.
“A questo punto – afferma il presidente – il rischio di chiusura dell’azienda è concretissimo. Intanto da oggi si provvederà alla trinciatura del raccolto nei campi dei prodotti irrecuperabili”.
“In una situazione difficile come questa – sottolinea Carlo Ricagni – la ripresa del lavoro rappresentava la possibilità di garantire la continuità dell’azienda; con vantaggio per il datore di lavoro; i dipendenti e l’intera collettività. Con rammarico constatiamo che questa eventualità è; oggi; molto remota. Ci auguriamo; infine; che si possano ricostruire delle costruttive relazioni sindacali”.

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