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Si vede vendere all’asta la casa (valore 300.000 euro) su richiesta della propria banca intenzionata a rientrare in uncredito che; in realtà; a suo dire; non vantava affatto. E’ un alessandrino; titolare in città di una ditta di alimentari all’ingrosso.Spiegano i responsabili di Federmilia; un’associazione con sede a Parma e che opera senza chiedere compensi nell’interesse di chi ha problemi con gli istituti di crediti: «L’imprenditore alessandrino; di cui ci siamo occupati ritenendolo; come tantialtri; vittima di comportamenti non corretti; aveva un’esposizione bancaria. L’istituto di credito lo ha fatto rientrarema unnostro perito; esaminati attentamente i conti; ha scoperto che il grossista non era affatto debitore nei confronti della banca perché questa aveva applicato interessi superiori al tasso soglia che gli esperti definiscono usurari. In presenza di usura gli interessi non sono dovuti e riteniamo che il debitore non sia l’alessandrino bensì la banca». Nel frattempo; però; la casa gli è stata venduta. «A questo punto abbiamo fatto opposizione all’assegnazione dell’immobile all’acquirente che se lo è aggiudicato all’asta e siamo in attesa del parere del giudice di esecuzione; a cui ci siamo rivolti. Dovrebbe invalidare la vendita» annunciano i responsabili di Federmilia.

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