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I Carabinieri della Compagnia di Novi Ligure, nelle prime ore del amttino, al termine di una vasta battuta finalizzata alla ricerca e cattura dell’autore della rapina consumata ieri sera nella casa parrocchiale della Chiesa di Sant’Andrea in Basaluzzo (AL), di cui è rimasto vittima Don Aldo Tacchino, parroco di anni 88, il cui aggressore, dopo averlo immobilizzato alle mani ed ai piedi con nastro adesivo tappandogli la bocca con lo stesso nastro, lo colpiva ripetutamente al volto ed al torace, hanno arrestato in flagranza di reato il cittadino marocchino BOUNAFAA Mohamed, di anni 30, pregiudicato, disoccupato.
L’autore della violenta aggressione, dopo aver messo a soqquadro la casa parrocchiale impossessandosi del denaro ivi custodito, si allontanava su una bicicletta che abbandonava dopo circa un chilometro dal luogo, continuando la sua corsa a piedi nella fitta boscaglia che costeggia il greto del torrente Orba. La cattura del rapinatore avveniva nei pressi del Lido di Predosa lungo il greto nel quale il marocchino, alla vista dei Carabinieri che lo inseguivano a piedi, aveva trovato rifugio, tentando ulteriormente di resistere all’arresto. All’atto della cattura, sulla persona del fuggitivo i militari trovavano la refurtiva che lo stesso aveva sottratto al sacerdote, consistente nella somma in denaro di circa 900 euro in banconote di piccolo taglio.
All’arrestato vengono contestati i reati di sequestro di persona, rapina aggravata e lesioni personali aggravate.
Don Aldo Tacchino, che nel corso dell’aggressione riportava lesioni costali multiple e trauma cranico e mascellare, con prognosi riservata, si trova tuttora ricoverato presso l’Ospedale di Novi Ligure.
Per la ricerca e cattura del rapinatore sono state preziose le numerose segnalazioni pervenute dai cittadini del comune di Basaluzzo che, appresa la notizia dell’aggressione al sacerdote, si sono attivati offrendo un valido aiuto ai Carabinieri nonché l’intervento di due squadre dei Vigili del Fuoco di Novi Ligure che, mediante l’utilizzo di potenti fari, hanno illuminato le aree boschive dove si sono concentrate le ricerche.

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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