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Il Direttore Generale della Sanità Piemontese ha esplicitato il Piano della Giunta Cota per la riorganizzazione della rete di prima assistenza della Regione Piemonte. Dietro specifiche domande del Consigliere Rocchino Muliere sulle prospettive per il territorio alessandrino é emerso quanto segue: ACQUI TERME: l’Ospedale di Acqui perderà il DEA che verrà declassificato in pronto soccorso semplice. OVADA: l’Ospedale di Ovada perderà il pronto soccorso semplice che verrà declassificato in punto di primo intervento con apertura di dodici ore al giorno. TORTONA: il DEA dell’Ospedale di Tortona verrà integrato con il DEA di Novi Ligure. A seguito di queste comunicazioni il Consigliere Muliere ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La decisione é presa. Al contrario di quanto comunicato dopo l’approvazione della delibera del 29 aprile scorso sulla riforma della rete di primo soccorso i commissari territoriali delle ASL non dovranno assumere nessun atto aziendale. Questa mattina Monferino ha confermato che le declassificazioni sono già decise e non hanno bisogno di nessuna ulteriore decisione sul territorio. E nonostante alcune rassicurazioni di Monferino sul mantenimento di alcuni importanti reparti; per esempio la Cardiologia ad Acqui; e sull’eventualità di mantenere le 24 ore di servizio ad Ovada le carte presentate parlano di tutt’altro. Quanto di peggio poteva capitare Ë infine capitato. Gi‡ nelle scorse settimane ho denunciato la scelleratezza delle proposte della Giunta Cota sull’ipotesi di riforma della rete assistenziale piemontese. E purtroppo quelle proposte stanno diventando realtà‡. L’incredibile centralismo e autoritarismo con cui Cota sta governando da un anno la Regione gli impediscono in ogni modo di tener conto delle 12 mila firme raccolte per il mantenimento del DEA ad Acqui Terme e consegnate dai sindaci dell’Acquese alla Regione la settimana scorsa. CosÏ come Ë stata del tutto trascurata la grande manifestazione svoltasi a Ovada per mantenere i servizi di primo soccorso. C’é una sola proposta che può essere fatta in questo momento: fermate tutto. Fermate tutto e tornate a confrontarvi con il Consiglio Regionale ma soprattutto con i cittadini; i sindaci e i territori.”

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