Secondo laccusa si sono fatti dare 18 mila euro da una coppia di giovani alessandrini che voleva aprire una vineria. Era il prezzo per il rilascio della licenza. Gli interessati negano. Sotto accusa Nadia Taverna; alessandrina abitante a Gamalero (paese di cui sindaco); che avrebbe agito come pubblico ufficiale; funzionario del Comune di Alessandria quale responsabile dellufficio Pubblici esercizi; abusando dei suoi poteri e Alberto Garrone; abitante in citt; imprenditore della ristorazione. Lui ha patteggiato un anno e 4 mesi; sostituti da uguale periodo di semidetenzione; con la condizionale; lei ha optato per labbreviato iniziato ieri davanti al gup Stefano Moltrasio e che si concluder nelludienza del 23 maggio. Il pm Riccardo Ghio ha proposto la condanna a tre anni con linterdizione per 5 dai pubblici uffici. Luomo tramite i difensori Giuseppe Cormaio e Giancarlo Triggiani; fa sapere di essere del tutto estraneo allepisodio contestato ma di avere fatto ricorso allapplicazione di una pena solo ed esclusivamente per evitare il processo. La donna; assistita da Claudio Simonelli; chiarisce che non aveva capacit decisionale sulla concessione delle licenze. Mi attenevo alle procedure fissate dalla legge che prevede un numero chiuso di autorizzazioni. Esclude categoricamente di aver ricevuto da Garrone 2.500 euro in contanti nellambito della concessione di unaltra licenza. Per lepisodio scattata per entrambi laccusa di corruzione. Secondo il capo dimputazione; quando la coppia decise di aprire la vineria si rivolse a Nadia Taverna per accertare la disponibilit di licenze. Dopo risposta negativa; torn alla carica e le fu risposto ancora no; ma fu avvicinata da Garrone il quale rifer che una licenza cera. Per acquistarla occorreva versare 18 mila euro; e cos avvenne in cambio del documento. Ero estranea agli accordi fra Garrone e la coppia dice la funzionaria.
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