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Difficilmente chi abita ad Alessandria riesce a concepire la città come una meta turistica. Eppure, nell’ultimo periodo, la provincia alessandrina ha saputo affascinare diverse fasce d’utenza, apparendo ricca di spirito ed intraprendenza. Una delle conseguenze di questa nuova rotta è l’aumento del settore extralberghiero, con strutture quali B&B ed agriturismi, che sono passate da 445 a 473. Da qui, il verificarsi di una crescita delle opportunità, distribuita su tutto il territorio e che attira il turismo delle regioni italiane vicine, delle zone lontane, come la Germania, la Svizzera, l’Olanda, ma anche degli Stati Uniti e della Cina, con un incremento del +15,75 per gli arrivi e il 2,88 per le presenze.
A suscitare l’interesse turistico sono quelle strutture in grado di affascinare diverse tipologie di utenti, in particolare, gli agriturismi. Cosa li renda così interessanti al vasto pubblico è facile a dirsi. Immersi in panorami sovente suggestivi, molti offrono una buona cucina, prodotti tipici ed attività all’aria aperta, che regalano agli ospiti sensazioni piacevoli. È il caso di agriturismi che, nel casalese, offrono la degustazione di piatti tipici a base di tartufo, marmellate della casa, attività come equitazione, trekking e mountain bike. Sulla scia della tendenza bio, invece, sono molti gli agriturismi esempio di agricoltura biodinamica, dove, alla produzione agricola biologica, si somma anche l’allevamento del bestiame. Inoltre, vi sono servizi di “fattoria didattica”, che offrono ai bambini la possibilità di apprendere il fascino della natura. Se si è amanti dei vini del Monferrato, invece, si ha la possibilità di soggiornare presso una tipologia di agriturismo che offre un centro benessere con vino terapia.
Giada Guzzon

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