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Siamo per lo più abituati a consumarli sotto forma di marmellate (anche se sarebbe corretto dire confetture) o su crostate; torte e gelati; anche se il loro succo; come emerso proprio in questi giorni nella tavola rotonda “Nutraceutici a km 0. Alimenti locali per un sano stile di vita”; promossa in Emilia Romagna dalla Coldiretti; “nell’ambito di una dieta varia e bilanciata; può contribuire in modo efficace al benessere oculare e può contribuire a limitare fattori di rischio cardiovascolare”.

Frutti di una pianta spontanea della famiglia delle Ericacee; i mirtilli in Italia si trovano principalmente sulle Alpi e sugli Appennini; e la loro maturazione avviene nel mese di agosto; quando i più fortunati possono gustarli al naturale; cogliendoli direttamente; magari aggiungendo una spruzzata di limone e/o zucchero. Vengono da lontano le attestazioni circa le proprietà benefiche per l’organismo dei frutti; già riconosciute fin dall’antichità nel “De Materia Medica” di Dioscoride e riconfermate nel corso del Medioevo nei “Discorsi di Pier Andrea Mattioli sull’opera di Dioscoride”; dove si può leggere: “In Germania dove non nasce mirto; gli speziali usano una pianta chiamata da loro mirtillo. Le bacche; non dissimili dal ginepro; ma con succo; tingono filo e carta di azzurro. E le mangiano. In Toscana il tombolo di Orbetello ne ha in gran quantità e le donne usano le bacche per gli arrosti. Giova alle posteme; alle dissenterie e al mestruo superfluo”.

E anche la ben più moderna nutraceutica; che studia gli alimenti ai fini della loro funzione benefica sulla salute umana; come ha ricordato la Coldiretti; “ha individuato nel mirtillo nero numerosi effetti positivi. Ad un profilo nutrizionale caratterizzato da apporto calorico piuttosto contenuto; buone dosi di sali minerali (soprattutto potassio e calcio); vitamina A; vitamina C e diversi acidi; si accompagna un potenziale nutraceutico legato a miglioramento dell’acuità visiva crepuscolare e notturna (effetto neuroprotettivo sulle cellule retiniche); miglioramento del profilo lipidico; miglioramento della capacità antiossidante dell’organismo; proprietà capillaroprotettive; antifiammatorie e antiflogistiche”.

Proprio i benefici per la vista; che sono ancora oggi al centro di un dibattito tutt’altro che privo di contraddizioni; ci riportano indietro ad una curiosa storia legata ai piloti inglesi della RAF durante la Seconda Guerra Mondiale; quando; almeno stando alle moltissime fonti consultabili sul web; erano loro riservate quantità straordinarie di mirtilli; per aumentare la visione crepuscolare onde poter colpire meglio il nemico. Una vicenda le cui basi sono però tutt’altro che dimostrate. C’è infatti qualcuno che ipotizza che la storia dei mirtilli sia nata per coprire in realtà il fatto che cotanta precisione fosse dovuta all’utilizzo del radar; da tenere segreto al nemico.
Tanto che la stessa storia circola con protagoniste le carote; al posto dei nostri mirtilli…

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